Questi, in sintesi, i temi affrontati oggi, durante un nuovo incontro in Regione tra la presidente facente funzioni con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, il commissario straordinario alla ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo, i presidenti di Provincia e i sindaci dei comuni capoluogo. Presenti, tra gli altri, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della Provincia, Enzo Lattuca, sindaco di Cesena e presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Matteo Lepore, sindaco della Città metropolitana di Bologna, e il vicesindaco di Forlì, Vincenzo Bongiorno.
Un incontro per fare il punto sulle nuove ordinanze in arrivo a settembre, sulla programmazione delle risorse e le tempistiche dei Piani speciali.
“Arriveranno altre ordinanze e questo è un fatto positivo- ha commentato Priolo-, ma noi dobbiamo definire come programmare questi interventi insieme alla struttura commissariale, agli enti locali e agli altri enti attuatori. Tutto questo all’interno di un ‘perimetro’ che prevede anche la realizzazione dell’ordinanza sul Pnrr. Questa mole di lavoro- ha proseguito la presidente- deve proseguire necessariamente di pari passo con i Piani speciali, che prevedono la realizzazione di interventi come nuove casse di espansione, non più rinviabili per il nostro territorio. Bene, quindi, le ordinanze, ma è necessario che a settembre i Piani speciali vengano approvati, con la necessaria copertura finanziaria: chiediamo con forza che il Governo faccia la sua parte”.
Riguardo all’annuncio dell’ormai prossima uscita dell’ordinanza sull’attivazione del credito d’imposta che ha una dotazione di 700 milioni di euro, Priolo ha aggiunto: “È una misura che, come Regione, abbiamo chiesto da subito: forti dell’esperienza del terremoto del 2012 in Emilia e della sua ricostruzione, sappiamo che aiuta in modo concreto famiglie e imprese, soprattutto quelle più fragili. Dunque, auspichiamo che vengano completati velocemente tutti i passaggi perché quelle risorse siano al più presto a disposizione dei cittadini”.
Altro tema affrontato, il tetto massimo di 6mila euro per i rimborsi sui beni mobili, ritenuto “insufficiente”: “Non è quello che i territori chiedono- ha concluso Priolo-, avevamo presentato formalmente un emendamento, ne siamo molto lontani. È stato stabilito un importo molto più basso. Speriamo che, anche con un lavoro attraverso la struttura commissariale, si riesca ad aumentarlo, poiché quanto previsto ad oggi sui beni mobili è ancora distante dal valore medio delle domande presentate”.