Lidi, da Tagliata di Cervia a Casalborsetti, ci sono oltre 200 bagnini e 138 torrette per la sicurezza
Elena Nencini
138 torrette di avvistamento con 200 uomini pronti a intervenire per circa 44 chilometri di costa sono i numeri di un bilancio del nostro litorale, tra i lidi della provincia di Ravenna e quelli di Cervia.
A sorvegliare le spiagge del territorio sono la cooperativa Spiagge di Ravenna e la cooperativa Bagnini di Cervia, che raccontano di come sta andando la stagione e la sicurezza sulle spiagge del litorale. A presiedere dalle torrette sul controllo del mare e degli arenili sono naturalmente le figure dei bagnini o anche marinai di salvataggio - ormai da tempo anche in versione femminile: necessario avere il brevetto di salvataggio rilasciato da una delle tre federazioni italiane di nuoto, ma non solo.
A CERVIA UN’ACCADEMIA UNICA
9 chilometri di spiagge, 54 torrette, 80 uomini sono i numeri della cooperativa Bagnini di Cervia, che per il secondo anno consecutivo ha proposto l’Accademia del salvataggio, organizzata in collaborazione con la Federazione italiana nuoto (Fin), un Master di perfezionamento operativo del soccorso in mare gratuito. Uno dei responsabili della scuola Leonardo Marchetti, che è anche il coordinatore di Spiagge Cervia racconta: «E’ andata molto bene e ci ha fornito 11 ragazzi quest’anno, di cui 9 sono al momento al lavoro con noi mentre due lavorano nella piscina di un albergo. I nostri coordinatori sono stati molti contenti dei ragazzi ed abbiamo avuto l’organico completo fin da subito. E’ l’unica realtà di questo tipo esistente in Italia: ha una durata di 30 ore con prove fisiche e teoriche. Cerchiamo di metterli in grado di lavorare al meglio e in sicurezza. Arrivano già con il brevetto di salvataggio, ma fanno simulazioni di nuoto, prove di recupero, incontro con un nutrizionista, uno psicologo, il meteorologo. Imparano ad usare il defibrillatore e anche il Protocollo di salvataggio di Cervia impiegato nelle operazioni di soccorso. Si tratta infatti di un protocollo complesso, unico nella nostra penisola, che prevede l’intervento coordinato di tre marinai con compiti e ruoli predeterminati, garantendo più efficacia e al tempo stesso maggiore sicurezza per gli stessi operatori. La parte più ardua sono le lezioni di voga per il moscone, sono la parte dolente».
Inoltre Marchetti spiega come sono divisi i turni: «Ogni 6 torrette c’è un turnista, poi abbiamo 6 jolly per le emergenze o i giorni di mare mosso da piazzare in punti delicati. Oggi la figura del bagnino ha perso molto del suo appeal: grazi all’accademia riusciamo a reperire personale, ma siamo proprio al limite. Una volta si era mossi dalla passione, adesso sono tutti universitari e studenti, alcuni anche di quarta superiore, un paio di ragazze. Abbiamo sempre avuto un 10% di quota rosa, la prima ad entrare in cooperativa fu nel 1993».
La causa della maggior parte degli interventi che sono accaduti finora è imputabile al caldo come spiega Marchetti: «Abbiamo avuto 3 persone che sono morte per un malore in spiaggia purtroppo, nonostante l’intervento tempestivo. Con il caldo le persone si disidratano e hanno un malore. Tanti anche gli interventi perché i bagnanti non valutano le condizioni della corrente e del vento che può portarli al largo. Consiglio sempre ai turisti di consultare i segnali, le bandiere, e se non sono convinti di chiedere informazioni al marinaio di salvataggio».
120 BAGNINI SUI 9 LIDI RAVENNATI
La cooperativa Spiagge di Ravenna controlla 210 stabilimenti del litorale, da Casal Borsetti a Lido di Savio nord, con 86 torrette e 120 bagnini, come evidenzia il presidente Maurizio Rustignoli: «Siamo presenti con 74 torrette negli stabilimenti, mentre 12 sono nelle spiagge libere più affollate grazie a un appalto biennale con il Comune. Abbiamo completato la squadra dei bagnini solo negli ultimi giorni, prendendo anche chi ha dato disponibilità limitate, di 3-4 giorni alla settimana, così possiamo affrontare la stagione con tranquillità. Abbiamo due coordinatori che girano con il pick up per intervenire rapidamente, per avere momenti di confronto con le diverse zone e i problemi di ogni spiaggia».
La causa dei malori in quest’estate, spiega Rustignoli: «Sono le temperature alte: gli anziani passeggiano in acqua anche in orari molto caldi, senza la testa coperta, questo provoca piccoli malori, le persone si accasciano in poca acqua e anche se si interviene tempestivamente bevono. Recuperiamo giornalmente persone che si sentono male vicino alla riva, se va bene si riprendono in poco tempo, ma in diversi casi abbiamo dovuto chiamare il 118 e portarli in ospedale».
Soddisfatto anche della nuova legge che permette l’assunzione di minorenni, continua Rustignoli: «C’è necessità per noi di personale, abbiamo 40 tra ragazzi, di cui la metà sono ragazze, molto brave e attente nel lavoro». A tracciare un quadro della vita dei bagnini oggi, il presidente della cooperativa Spiagge afferma: «Il 40% lo fa come professione per un tot di anni, ma sono diminuiti molto, da quando è stata fatta la riforma della Naspi che eroga meno contributi di disoccupazione. Il resto sono studenti che lo fanno come lavoro estivo. Lavorano dall’ultima settimana di maggio fino alla terza di settembre, per chi si occupa anche della manutenzione, del rimessaggio, i mesi diventano sei. Lo stipendio base mensile si aggira sui 1.500 euro per 8 ore al giorno. Quando si accumulano anni di esperienza, lo stipendio viene incrementato».
Conclude Rutignoli: «Si lavora in grande sicurezza in una provincia dove tantissime spiagge libere, 2/3 del territorio sono di spiaggia libera e 1/3 concessionato. Dove non ci sono le torrette ci sono i cartelli di che avvertono che sono spiagge prive del servizio di salvataggio».