Ha compiuto e festeggiato oggi i 100 anni la signora Lea Bianconi, “sempre solare e sorridente”, come la racconta il figlio Silvano Casella. Con gli auguri che le sono arrivati dai suoi fratelli e sorelle più giovani Marino, Teresa e Celso, oltre che dai figli Iole e Silvano, con le loro famiglie, compresi i 4 nipoti e i 7 pronipoti, mentre a formularle gli auguri a nome della Città e consegnarle la medaglia dei centenari è stato il sindaco Marco Panieri.
Nata a Ca’ Pedriaghe (Pieve di Sant’Andrea - Casalfiumanese) il 25 febbraio 1923, in una famiglia a mezzadria, Lea Bianconi è la maggiore di sette fra fratelli e sorelle. Fin da bambina ha aiutato i genitori nei campi, poi una volta sposata con Gino Casella, sul finire degli anni Quaranta, ha seguito il marito nella casa dei suoceri in località Borello (Zello di Imola). Da Zello, la famiglia si trasferì anni dopo a Pieve Sant’Andrea, dove Lea e il marito Gino continuarono a lavorare neicampi, infine nei primi anni Sessanta, l’arrivo in città, a Imola, e un nuovo lavoro da domestica.
Ottima cuoca, la sua specialità sono i tortellini, molto amati in particolare dai nipoti. “Una ricetta vera e propria non ce l’ha: lei assaggia e poi, se serve, aggiunge un pizzico in più di un ingrediente o di un altro e il risultato è sempre eccezionale” racconta il figlio. “Una volta andata in pensione, si è anche dilettata per qualche tempo nel ‘leggere le carte’, ma solo per le amiche, che comunque hanno sempre detto che ci prendeva” aggiunge il figlio.
Amante del sapore dolce, tutt’oggi continua a bere ogni giorno due dita di vino rosso, rigorosamente Lambrusco dolce e a mangiare un poco di Nutella. Inoltre ama tenersi informata, leggendo tutti i giorni il Carlino Imola e il Corriere Imola. “Mentre la televisione qualche tempo fa me l’ha fatta proprio smontare e togliere dalla sala, perché dice che ‘hanno sempre ragione loro’” conclude il figlio Silvano Casella. Viene da pensare che se è arrivata a cent’anni, sempre solare e sorridente, tutti i giorni bevendo due dita di Lambrusco e mangiando un po’ di Nutella, forse un po’ di ragione ce l’ha anche la signora Lea Bianconi.