Dopo un lungo periodo di attesa, dovuto anche ai problemi causati dalla pandemia, il Cinema Modernissimo di Bologna, inserito in pieno centro cittadino in quello che è definito il quadrilatero della cultura, ha riaperto le porte: il taglio del nastro è avvenuto in mattinata alla presenza della sottosegretaria alla Cultura, la bolognese Lucia Borgonzoni, del sindaco Matteo Lepore, del direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli e altre personalità che hanno partecipato al recupero della sala in stile Liberty risalente ai primi del Novecento.
Uno scrigno sotterraneo di 360 posti (erano 1200 quando le maglie sulla sicurezza erano molto più larghe), "sparito" da quasi 20 anni, che va a costituire la "metropolitana della cultura" (così l'ha battezzata l'attore Alessandro Bergonzoni) che comprende anche il sottopasso di via Rizzoli, adibito a sede di mostre. Il costo del restauro è stato di circa 6,6 milioni di euro provenienti da Ministero, Comune, Cineteca e sponsor privati.