Non si dipanano le nubi sulla cooperativa edile Iter di Lugo, in concordato liquidatorio, che ha in organico ancora 182 lavoratori circa 120-130 dei quali residenti in Romagna.
Legacoop pensa a un piano per far rinascere dalle sue ceneri la cooperativa, mentre sindacati e lavoratori, delusi dalla mancanza di certezze, hanno indetto tre giorni di sciopero. il 5, 11 e 18 novembre prossimi.
GLI SCIOPERI
I lavoratori dell'Iter di Lugo hanno dato mandato ai sindacati di indire lo stato di agitazione permanente proclamando le prime 3 giornate di sciopero nei giorni: 5, 11 e 18 novembre prossimi con presidi davanti al Comune di Lugo, alla Prefettura di Ravenna e a Legacoop Romagna. "Queste prime iniziative hanno lo scopo di sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti affinché questa vicenda non finisca nel peggiore dei modi, chiudendo un pezzo di storia della cooperazione e soprattutto lasciando senza lavoro 182 famiglie - spiegano i sindacati -. I lavoratori chiedono con forza il rispetto degli impegni presi dalla Lega Coop così da evitare questo dramma sociale, richiamano al senso di responsabilità civile e morale nel ricollocare i soci e i lavoratori, così, come previsto anche dallo statuto delle cooperative. Ritengono altresì che vi siano ancora i tempi per poter evitare tutto questo, ad oggi quello che manca è solamente la volontà; ma se in tempi rapidi la situazione non prenderà un'altra direzione, continueranno con le mobilitazioni e tutte le iniziative finalizzate alla tutela dei posti di lavoro. I sindacati unitamente ai lavoratori richiamano al senso di responsabilità tutti i soggetti coinvolti, affinché mettano in campo ogni soluzione e proposta utile a sbloccare questa difficile vertenza.
IL PIANO
«Il nostro impegno alla ricollocazione del personale ha già ottenuto risultati con decine di persone che hanno trovato una nuova soluzione, oltre a quelle che si erano mosse in proprio - spiega Valeriano Solaroli di Legacoop Romagna -. Questo sforzo continua e continuerà, anche se non è facile mettere in campo delle forze in questo momento. C’è la voglia di Legacoop di mettere insieme un progetto per le imprese edili in difficoltà a livello provinciale che possa ricollocare anche una parte di quei lavoratori nel settore delle costruzioni. E’ ancora un mercato che non è ripartito, nonostante qualche segnale si inizi a vedere all’orizzonte. Il nuovo progetto deve tenere conto di Iter, ma anche del nuovo equilibrio della cervese Acc, ragionando su nuove basi e partendo da una realtà anche non molto grande, ma con la possibilità di consolidarsi».
Tempi e modi non sono facili da definire «visto che il sistema creditizio non scommette su queste realtà - continua Solaroli -. La nuova realtà dovrà essere collegata al Ccc di Bologna che deve fare anche da collettore di piccole realtà che poi cresceranno se avranno la forza, ma intanto possono essere alleggerite della parte commerciale e avere le spalle abbastanza robuste da aggiudicarsi i lavori. Anche Acmar nella partita? Non ne abbiamo mai parlato, ma, anche in prospettiva Aci, perché no". (c.f.)