Un modo di fare impresa culturale senza dipendere dal pubblico. Riparte da dove era stato lasciato un anno fa il dibattito al Cultura impresa festival organizzato dalla Cooperativa di cultura popolare a Faenza da venerdì 23 a domenica 25 ottobre. Dibattiti, workshop, incontri e «aperitivi culturali» (tutti con iscrizione gratuita) si intrecceranno nella tre giorni di riflessione su come si può fare impresa anche in un settore che per molti aspetti dipende ancora molto dal pubblico. «Ripartiamo dalle provocazioni dello scorso anno, portando esempi concreti di come si può fare impresa culturale - spiega Chiara Laghi, presidente della cooperativa che organizza l’evento -. Quindi non avremo le solite lezioni in stile accademico, ma focus e workshop, dibattiti e incontri. Ragioneremo su forme di partnership tra pubblico e privato, sulla valorizzazione degli spazi urbani con gli esperti del ministero, ma verranno anche affrontati gli aspetti giuridici e fiscali».
Che cosa avete migliorato?
«Abbiamo migliorato innanzitutto l’aspetto logistico-organizzativo dell’evento perché nella prima edizione c’erano eventi sovrapposti e quest’anno abbiamo eliminato questo problema».
Le novità principali?
«Abbiamo sconfinato a Bologna e Forlì con due anteprime, poi a novembre faremo altri due incontri a Forlì. Inoltre siamo ancora di più sul territorio con due eventi organizzati in collaborazione con ‘Semi di futuro’, la fiera dell’economia solidale che si tiene negli stessi giorni».
E’ un festival pop o di nicchia?
«I workshop e le tavole rotonde sono più interessanti per gli addetti ai lavori che arrivano da tutta Italia, ma non mancheranno momenti pop con dj set e film».
L’eredità della prima edizione?
«In altri territori sono nati 2-3 progetti da idee sviluppate al festival. In città abbiamo rafforzato la rete culturale e portato realtà nuove».
Che numeri vi aspettate?
«L’anno scorso hanno partecipato 300 operatori del settore da tutta Italia. Quest’anno vorremmo confermare quei numeri».
Quanto costa?
«E’ un festival che si riesce a fare senza spendere tanto pur retribuendo tutte le persone che ci lavorano».

Christian Fossi
economia@settesere.it

Il programma

VENERDI’ 23
Ore 15.30. Apertura del festival al Ridotto del Teatro Masini. Ore 16. Dibattito al Ridotto del Teatro Masini «L’Italia dei territori: da Nord a Sud la cultura si racconta». Ore 17. Tavola rotonda al Ridotto, sala Cento Pacifici «Cinema e territorio: nuove frontiere, un viaggio tra i produttori indipendenti e le film commission regionali». Ore 18.30. Tavola rotonda al Teatro Masini «Economia, cooperazione e cultura: nuove opportunità di sviluppo e crescita per il Paese». Dalle 20.30. Al Palazzo  delle Esposizioni «Cultura, territorio, sostenibilità: quattro chiacchiere con spritz».

SABATO 24
Ore 9.30. Workshop all’Isia «Imprenditori sostenibili investono in cultura». Ore 11.30. Workshop al Mic «Pubblico e privato nell’uso dello spazio e nel recupero del patrimonio». Ore 14.30. «Le nuove frontiere dei pubblici» e «La valorizzazione del patrimonio in percorsi pubblico/privati: le best practices nella gestione del patrimonio». Ore 16. Dibattito al Ridotto del Teatro Masini «Quando le idee diventano imprese». Ore 17.30. Tavola rotonda al Ridotto del Teatro Masini «La cultura cambia gli spazi urbani: come cultura e urbanistica si incontrano e modificano le città». Ore 21. Sala Fellini, proiezione ad ingresso gratuito «Per un pugno di dollari».

DOMENICA 25 OTTOBRE
Ore 9.30. Bcc Città&Cultura «E noi cosa siamo?... I dilemmi delle imprese culturali». Ore 11.30. Incontro/workshop al Museo Carlo Zauli «Musica e impresa: nuovi modelli di cooperazione, autogestione e promozione musicale».