La cuffia del pilota precipitato nel '44 da Alfonsine agli Usa
Questa volta le ricerche storiche sugli aerei abbattuti nella Seconda guerra mondiale sul nostro territorio hanno riportato un pezzo di memoria dalla Romagna fino alla California. Così l’anziano fratello del tenente Everett L. Harris, pilota del caccia bimotore precipitato nelle campagne alfonsinesi, ha potuto conoscere dov’era finito il caro estinto e con quale valore aveva onorato la propria divisa. Un ricordo accompagnato da una gradita sorpresa: grazie all’impegno di un pugno di volenterosi romagnoli, oggi il signor Harris può conservare la vecchia cuffia di volo appartenuta al parente pilota.
Continuano ininterrottamente da diversi anni le indagini dei ricercatori storici Enzo Lanconelli e dei fratelli Fabrizio e Andrea Raccagni autori del libro «Aerei Perduti Romagna 1942-1945» edito nel 2008 e aggiornato periodicamente nell’omonimo sito web.
Il Lanconelli, collaboratore del Dpaa (Defence pow/Mia account agency), il nuovo Ente di ricerca americano dei dispersi in guerra, incaricato per la ricerca di un pilota scomparso nel 1944 (successivamente confermato nell’Appennino Tosco-Romagnolo) è portato a chiedere informazioni nell’area alfonsinese. Indirizzato verso la famiglia di Pasquale Ancarani, giunge inaspettata la sorpresa che egli conservava, tramandata dal padre Lino, una cuffia di volo di un pilota americano sconosciuto, deceduto durante la guerra nel proprio podere.
La mancanza dell’identificazione da parte dell’Ente americano, sommerso da milioni di documenti, induce a dirigere la ricerca nei registri locali. Dopo l’esito negativo nella documentazione dell’archivio comunale di Alfonsine, la collaboratrice di Lanconelli, Elena Zauli, tramite il dott. Serena dell’Istituto storico della Resistenza di Alfonsine, riesce a dare un nome allo sfortunato pilota, archiviato in un documento della 28ma Brigata «Mario Gordini». Si tratta del Tenente Everett L. Harris, pilota di un caccia bimotore P-38 del 154° Squadrone di ricognizione meteorologica, decollato da Bari e precipitato nell’alto Adriatico il 18 novembre 1944. Durante quella missione, tutto durò un attimo: il suo aereo precipitò nel canale Destra Reno a causa di un incendio al motore destro e pochi istanti dopo cadde, con il paracadute aperto «a candela», lo sfortunato pilota. Sepolto dalla milizia nel Cimitero di Alfonsine, tutto svanì per 70 anni, tranne la cuffia di volo abbandonata e recuperata da Lino poco dopo.
Il cerchio sembrerebbe chiuso, quindi, ma non è così: la volontà della famiglia Ancarani di consegnare l’ultimo ricordo ai familiari del pilota, sposta la ricerca negli Stati Uniti.
Mr. James Upton, collaboratore del Dpaa, dopo aver lanciato una richiesta di aiuto a tutti i quotidiani americani, ha ottenuto una piacevole sorpresa: il fratello minore di Everett, Lawrence, ormai novantenne, è ancora in vita e abita a Yuba City in California. E’ la fine di agosto 2015 quando Pasquale spedisce la cuffia unitamente a una lettera di cui solo i due interessati conoscono il contenuto.
Intervistato qualche settimana fa dal giornale locale Appeal Democrat, Lawrence ammette: «Fui sorpreso della scoperta. All’inizio pensai fosse una truffa, perché qualcuno conserverebbe questo genere di cose per consegnarla dopo tanti anni?». Poi aggiunge il ricordo di quei tragici giorni: «I miei genitori mi informarono che Everett era disperso in Italia. Per tanto tempo mi sono detto che lo avrebbero ritrovato fin quando, a conflitto terminato, mi confermarono che era deceduto compiendo il proprio dovere». Il Tenente Everett L. Harris riposa ora nel Cimitero Americano di Anzio-Nettuno e la cuffia del pilota è stata donata dal fratello alla Beale Air Force Base, dove si trova uno spazio commemorativo. (Andrea Raccagni)