"Stiamo tornando dopo tanti anni a un'Italia col segno più e l'Emilia-Romagna può fare da locomotiva, grazie ai suoi 53 miliardi di export e ai marchi conosciuti in tutto il mondo. Il movimento cooperativo può dare una grossa mano alla ripresa, ma deve vincere la sfida all’innovazione”. Così il presidente della Regione Stefano Bonaccini, ospite di Legacoop Romagna e dei giovani cooperatori di Generazioni venerdì 16 ottobre a Ravenna. L'incontro è avvenuto in un luogo simbolo della cooperazione: lo stabilimento di Raviplast, la cooperativa costituita due anni fa dai lavoratori della ex Pansac sulle ceneri della crisi aziendale. Un esempio riuscito di “workers buyout”, con i dipendenti che hanno deciso di investire sul proprio futuro rilevando l’attività. L’operazione prosegue secondo i piani, pur con le dovute cautele: il bilancio ha già superato i 5 milioni di euro, raggiungendo un utile, e una trentina di persone in questo modo hanno potuto salvaguardare la loro occupazione.
“I soci mi hanno detto che rifarebbero la cooperativa, questo significa che il modello funziona”, ha detto Bonaccini. ricordando l’impegno della Regione per finanziare le start-up.
Il presidente Alessandro Micelli, poco prima, aveva ricordato l’aiuto ricevuto da tutto il movimento cooperativo: “Il nostro è un progetto unitario, sostenuto dalle centrali che ci hanno accompagnato in tutti i delicati momenti iniziali, dal business plan fino alla ricerca dei finanziamenti”.
“Uno dei concetti cardine che vogliamo esprimere con questo ciclo di appuntamenti – ha detto Rudy Gatta, portavoce di Generazioni Romagna – è che essere soci di una cooperativa presuppone un’assunzione di responsabilità. La nascita di Raviplast rappresenta esattamente questo”.
“Questo è uno dei motivi per cui ho firmato volentieri per la campagna Stop False Cooperative”, ha ricordato Bonaccini, che ha anche mostrato apprezzamento per l’aggregazione avvenuta tra le grandi cooperative del consumo con Alleanza Coop 3.0.
“Anche il mondo istituzionale - ha aggiunto Bonaccini - non può rimanere lo stesso. La Regione spingerà per favorire le fusioni tra i Comuni, perché i campanili da solo non bastano più per garantire ai cittadini il livello di servizi e di investimenti di cui hanno bisogno”.
Incalzato sulle infrastrutture, Bonaccini ha ammesso che “il porto di Ravenna è il porto dell’Emilia-Romagna, per cui il cosiddetto progettone, con l’abbassamento dei fondali, è da considerare prioritario e si farà”.
Il presidente della Regione ha invece invitato tutti ad essere realistici sulle possibilità di finanziamento della E55. “Se ne parla da anni, ma dobbiamo constatare che i fondi non ci sono. Meglio pensare a questo punto a soluzioni alternative che vadano verso una migliore viabilità per i cittadini, come una strada a due corsie tra Ravenna e Ferrara Mare”.
Infine alcune considerazioni sul turismo. “I numeri della Romagna quest’anno sono eccezionali. Con la nuova legge sul turismo, che approveremo in pochi mesi, saremo in grado di promuoverci ancora meglio in Europa perché gli stranieri sono ritornati in massa”.
Il prossimo appuntamento di "Dove comincia il futuro" con i protagonisti delle istituzioni sarà a novembre, ospite il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. Per informazioni, tel. 0544 509512.