Resta in carcere Marin Gjeloshi, l'albanese 22enne che, nella notte tra il 13 e il 14 agosto ha ucciso l'amico ventenne Andrey Goncharov mentre 'giocava' con una pistola, acquistata qualche ora prima in un parco di Faenza. Durante l'udienza di convalida del 18 agosto, il giovane ha spiegato di non aver mai puntato la pistola alla tempia dell'amico, ma che, mentre la maneggiava era partito un colpo; versione che però non combacia con quella fornita dalle altre persone presenti nell'appartamento di via Rosselli dove s'è consumata la tragedia. Gjeloshi ha ammesso che stava maneggiando la pistola e, dopo aver tolto il caricatore e lasciato sul tavolo i proiettili pensava non ne fosse rimasto nessuno quando ha premuto il grilletto. Il gip Antonella Guidomei ha giudicato il suo comportamento 'incosciente ed insensato' dunque gli ha attribuito la colpevolezza colposa al massimo grado sostenendo come l'episodio non costituisca una condotta sorretta dal dolo eventuale. Il giovane albanese resta, però, in carcere per il pericolo di fuga e di reiterazione del reato visto che l'omicidio colposo non consente il fermo. Il Pm Antonio Vincenzo Bartolozzi aveva chiesto per Gjeloshi l'omicidio volontario considerato come si era arrivati alla morte di Goncharov mentre la difesa ha puntato sull'omicidio colposo.
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