Musica nelle aie parte giovedì 7 con Andrea Capezzuoli, il 9 c’è Cisco

Faenza | 05 Maggio 2015 Cultura
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Federico Savini
«Bisogna davvero dire grazie a tutti, da chi tira la sfoglia a chi organizza i concerti, perché un festival come il nostro penso davvero sia una cosa rara a vedersi. Il nostro logo promette cucina, musica e ambiente e credo mantenga le promesse che fa. Dietro ai quattro giorni della festa c’è tanto lavoro, ci sono anche dei dubbi e ogni volta la voglia di ripartire e fare meglio. E il motore di tutto questo è la voglia di tener viva la parrocchie a la comunità di Castel Raniero». E, in effetti, se ogni anno la di Castel Raniero di parla a inizio maggio tanta è la voglia di godersi la natura e l’arte in mezzo a quelle colline, il merito va all’associazione di promozione sociale Castel Raniero e a quei «Circa 150 volontari, anche dalle parrocchie vicine e da associazioni come Il Lavoro dei Contadini – dice il presidente Matteo Cortesi -, che animano i quattro giorni di Musica nelle Aie».
L’attesissimo festival di Castel Raniero ritorna da giovedì 7 a domenica 10 maggio con un programma sempre più ricco di eventi. E come da tre anni a questa parte si comincerà il giovedì. Il 7 maggio alle 19.30 aprirà i battenti lo stand gastronomico al campo sportivo, con un collaudatissimo menù tradizionale che però ha in serbo alcune sorprese, come specialità che cambiano di sera in sera (si parte con lo stinco di maiale al forno e ci sarà anche la porchetta), ma anche proposte interamente vegetariane e uno speciale menù per celiaci. «Si tratta di prodotti confezionati da un laboratorio autorizzato – precisa Matteo Cortesi -, su queste cose bisogna essere scrupolosi e la serietà deve essere massima. Naturalmente vogliamo che tutti possano godersi il festival al meglio». La serata è tradizionalmente dedicata al ballo e sul palco, alle 20 suonerà il trio di Andrea Capezzuoli, vincitore del premio della Critica l’anno scorso e capace di fare la differenza proprio per perizia tecnica ed esecutiva. «Sono grandi musicisti – conferma il direttore artistico Pietro “Quinzan” Bandini -, che è stato onore avere in concorso e lo è oggi farli suonare ancora, una delle migliori formazioni dell’intero panorama folk. Venerdì 8 sul palco tornerà prima il maestro Zauli che quest’anno ha insegnato i balli popolari alla scuola Don Milani di Faenza, un istituto primario, dunque, e poi il gruppo folk-rock l’Associazione, dove suona anche Gigi Cavalli Cocchi, già batterista di Ligabue e Csi. Sabato 9 apriremo con i Quizan per poi dare spazio al grande Cisco, ex leader dei Modena City Ramblers, che presenterà l’album “Matrimoni e Funerali”. Domenica 10, dopo il festival pomeridiano, sul palco saliranno i Marmaja, formazione rilevante degli anni ’90 che meritatamente vinsero la prima edizione del nostro festival e si sono recentemente riformati».
Ma questa non è che la punta dell’iceberg. Venerdì 8, infatti, a Villa Orestina alle 17.30 sarà inaugurata la mostra di opere di Francesco Serantini con interventi di Antonio Castronuovo, Marinella Lotti ed Enrico Vagnini. «Dopo Pascoli, Panzini e Campana omaggiamo un altro grande artista romagnolo – commenta Bandini – e proseguiamo la collaborazione con Carta Bianca, oltre che con gli Amici dell’Arte. Sono particolarmente orgoglioso di queste collaborazioni che si rinnovano nel tempo, e che sabato 9 andranno dalle quattro visite guidate della Pro Loco e delle Guardie Ecologiche Volontarie, che tra l’altro ci forniranno i loro bicchieri anti-spreco, fino a Daniele Scarazzati che farà una lettura per bambini alla Colonia, e poi l’Istituto Schürr col quale sabato a Villa Orestina presentiamo lo storico libro di canti contadini di Benedetto Pergoli coi curatori, Cristina Ghirardini e Giuseppe Bellosi, e la musica dal vivo dell’Uva Grisa, che torneranno poi anche all’aperitivo tra le vigne delle 18.30. E poi proseguono le collaborazioni con la scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, Galletti-Boston, Il lavoro dei Contadini, coi suoi stand e i laboratori di cucina della domenica, e tutti gli altri».
Agli eventi già menzionati vanno aggiunte almeno la 38ª Classicissima di Castel Raniero alle 16.30 di sabato 9, la podistica da cui è nato tutto quanto, e ovviamente il Folk Festival di domenica 10, con la strada chiusa alle 13.30 e 22 band che suoneranno nelle aie su 5 km di percorso dalle 14 alle 18.30. «L’ingresso sarà di 2 euro, ma gratis per gli under 14 – precisa Matteo Cortesi – e l’incasso andrà alla onlus Ami, un progetto sostenuto da monsignor Faccani Pignatelli».
«Torniamo oltre i venti gruppi – aggiunge Pietro Bandini -, rinunciando al cd retrospettivo che però sul numero ci vincolava un po’. Ci sono formazioni da tutta Italia, molte regionali, ma anche gruppi siciliani, marchigiani, veneti, umbri, laziali, liguri, lombardi e persino uno camerunense. Oltre la metà saranno a Castel Raniero per la prima volta. Siamo molto contenti per i partecipanti e ansiosi di ascoltarli».

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