Franco Branciaroli è l'«Enrico IV» di Pirandello all'Alighieri
Elena Nencini
Grande interpretazione quella di Franco Branciaroli nei panni dell'interprete di Enrico IV di Pirandello al Teatro Alighieri fino a domenica 8 marzo (venerdì 6 e sabato 7 ore 21, domenica 8 ore 15.30). Per la prima volta l'attore milanese si confronta con un testo dello scrittore siciliano, uno dei più emblematici della drammaturgia di Pirandello che partendo dalla pazzia, vera o recitata, di un nobile indaga sulla follia della società. Branciaroli è un vero e proprio mattatore, un personaggio complesso e di livello che ha lavorato con grandi registi, non ultimo lo stesso Luca Ronconi, morto da poco. Con questo spettacolo si è impegnato come regista e attore in una grande nuova coproduzione fra il Teatro degli Incamminati e il Teatro Stabile di Brescia.
Enrico IV parla di un uomo del nostro tempo il quale, a seguito di una tragica caduta da cavallo durante una festa in maschera, impazzisce identificandosi con il personaggio di cui portava il costume: Enrico IV. Passati gli anni, attorniato dalla servitù di casa che egli stesso obbliga a travestirsi per simulare la vita del XII secolo, d’improvviso rinsavisce; scopre che la donna che ha sempre amato, Matilde, ha sposato il suo rivale in amore, Belcredi, e decide di sprofondare per sempre nella pazzia, unica possibilità rimastagli per poter vivere.
E' il suo primo incontro con Pirandello, come mai?
«Perché non mi interessavano i personaggi pirandelliani chiamiamoli piccolo borghesi, mi interessavano o i Giganti della montagna o Enrico IV. E quindi adesso faccio proprio Enrico IV».
E' anche regista dello spettacolo, cosa ha voluto sottolineare del testo?
«Il testo viene fuori da solo, Pirandello basta recitarlo bene, del resto lui odiava i registi. Ricambiato. E' chiaro che bisogna fare una bella messa in scena, ma il resto è tutto lasciato alla bravura dell'attore. Peccato che la gente non lo conosce nemmeno questo testo perché è molto complicata la trama. Il di più che metto io non è importante e, del resto, non l'ho messo».
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