Consigli territoriali, polemiche e rischio flop
Consigli territoriali alla deriva? Dopo l’esordio non scoppiettante di un anno e mezzo fa (gli organismi nati per sostituire le vecchie circoscrizioni sono stati eletti con i voti del 6% degli aventi diritto), le polemiche e dimissioni importanti in alcuni consigli chiave (Darsena e consiglio del Mare in primis) hanno fatto gridare qualcuno alla mancanza di rappresentatività. Ma il coordinatore delle ex circoscrizioni Antonio Mellini minimizza: «Ci sono stati problemi in due consigli territoriali, è vero - spiega -ma negli altri otto la rappresentatività è assicurata. Nel mio parlamentino (Ravenna centro-Sud) ci sono tra le 15 e le 16 presenze su 20 ad ogni riunione. Per il resto, a parte la Darsena e i lidi, ho sentito che ci sono stati solo due o tre casi di rinuncia, e a Sant’Alberto il consigliere non è stato sostituito per mancanza di altri candidati in lista». Per il resto il meccanismo funziona, secondo il coordinatore. Alla Darsena e nel consiglio del Mare, però, è bufera. Nel primo caso, oltre d una rinuncia iniziale dell’esponente del Movimento a 5 stelle, nelle ultime settimane si sono dimessi 5 consiglieri su 20, tre dei quali dell’opposizione, in contrasto con alcune linee dettate dalla presidenza, e difficilmente verranno sostituite (sempre perché mancano i candidati non eletti). Mentre nel consiglio del Mare (burrascoso sin dal suo insediamento) è stata la presidente, Alice Maraldi a dimettersi, ufficialmente per ragioni personali, anche se le polemiche fuori e dentro la maggioranza non sono mai mancate e hanno portato alle dimissioni tutti i consiglieri di opposizione, cinque, più il rappresentante dell’Idv. «Certo che se uno si è candidato pensando di poter fare l’assessore, si è sbagliato. Siamo tutti volontari e questo rappresenta un vantaggio e uno svantaggio: un vantaggio perché non siamo visti come politici, uno svantaggio invece perché non abbiamo un budget da gestire in autonomia». In pratica alla base del problema di partecipazione, secondo Mellini, potrebbe esserci una sensazione di «inefficacia» che unita magari alle tante ore d volontariato che implica, può creare disaffezione. Come fare allora? «In un periodo così difficile per le finanze comunali non è semplice, ma se i cittadini potessero avere un riscontro più evidente alle richieste che fanno ai consigli territoriali, tutto sarebbe più semplice. Poi occorrerebbe prestare più attenzione alla presentazione delle liste. In molti casi le opposizioni presentano un solo nome disponibile. E se si ritira quel consigliere, non c’è nessuno per sostituirlo». (r.c.)