Itway tra cybersecurity, extra Europa e giovani. Farina: «Dalle scuole di Ravenna nessuna risposta per l’Academy»

Ravenna | 07 Febbraio 2015 Economia
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Il Gruppo Itway di Ravenna ha appena chiuso un 2014 in crescita, con molte luci fuori dal mercato europeo e qualche ombra che si sta schiarendo in Spagna e Francia. Ma soprattutto la «multinazionale tascabile», come viene spesso definita, investe sul futuro, lanciando la «Be-Youth Academy» dalla quale «ci aspettiamo molto e ci dispiace che Ravenna non sia stata reattiva», sottolinea il presidente Andrea Farina. E il 2015 sarà un anno con ogni probabilità in crescita.
Presidente Farina, qual è stato l’andamento del Gruppo Itway nel 2014?
«Come evidenziato dalle trimestrali pubblicate vi è un continuo miglioramento, pur in presenza di una situazione in Italia in ulteriore peggioramento e una condizione europea che sconta anni di politiche economiche e finanziarie sbagliate. Siamo in fase di chiusura del bilancio 2014 e, come azienda quotata in borsa, non possiamo diffondere dati più precisi se non attraverso comunicati stampa ufficiali ‘price sensitive’».
Quali sono i mercati che hanno dato le maggiori soddisfazioni?
«Parlando di tecnologie, continuano a crescere i mercati tecnologici dove il Gruppo è presente da anni ed è anche in posizione di leadership: cybersecurity, virtualizzazione. Parlando di territori, sicuramente la Turchia continua nella sua crescita e la filiale Itway Turkiye è l’azienda leader in Turchia nella cybersecurity, in quella filiale abbiamo donne e uomini meravigliosi. Anche l’Italia ci sta dando soddisfazioni, con il segmento Var (costruzione di prodotti), questo a discapito di concorrenti stranieri, il che ci riempie ulteriormente di orgoglio. La capacità degli italiani di eccellere nel mercato del cybersecurity è cosa nota nel settore Ict ed Itway ha i migliori specialisti».
E quali sono invece quelli più in sofferenza?
«Francia, e penisola Iberica. Mentre in Francia è un problema industriale e di sistema paese, in Spagna e Portogallo lo consideriamo congiunturale. In Francia abbiamo terminato una imponente razionalizzazione per eliminare i danni degli ultimi anni e stiamo verificando dove reinvestire. In Spagna abbiamo razionalizzato e siamo ripartiti. In questi Paesi non esiste l’articolo 18, quando ci si trova in condizioni di crisi, tutti stringono i denti: aziende e dipendenti per dare continuità alle operazioni e ripartire».
Avete lanciato «Be-Youth Academy», un importante progetto di formazione per 20 giovani. Che risultati vi attendete?
«Importanti. Organizzeremo una conferenza stampa specifica. Crediamo di creare una grande opportunità per 20 giovani; 10 di questi saranno assunti nel Gruppo ed altri 10 saranno assunti da altre aziende italiane dell’informatica e telecomunicazioni: come sottolineavo prima, Itway è una ottima referenza da mettere nel proprio curriculum. Ripeteremo sicuramente l’esperienza. Devo però dire che ci aspettavamo una maggiore attenzione dalle scuole superiori della provincia di Ravenna, cosa che non è avvenuta, pur avendo noi cercato di contattarli e spiegato quale opportunità si offriva ai loro giovani diplomati. E dire, parlo da consigliere delegato di Confindustria Emilia Romagna, che abbiamo una grande attenzione verso le scuole superiori e l’Università. Abbiamo avuto molta attenzione da Bologna, dove la scuola interpellata con entusiasmo ci ‘ha messo la faccia’ contattando gli ex studenti; da Roma dove anche in questo caso la scuola, una delle migliori della capitale, ha operato da ufficio di collocamento. Il primo corso di Be-Youth parte con 16 studenti, ne stiamo selezionando altri 4, ma nessuno da Ravenna. E’ un peccato, un’occasione mancata, visto che 4 saranno assunti a Ravenna».
Lavorate in aree del mondo delicate. Come ci si approccia a questi mercati in questo periodo storico?
«Da adolescente praticavo uno sport bellissimo: la pesca subacquea in apnea, vivevo a Termoli, in quanto mio padre era il Capofabbrica dello Zuccherificio del Molise. Avevo imparato che in acqua torbida e profonda - 10/20 metri -, prendevo più pesce, quindi per me era più difficile in quanto a volte la visibilità era non più di un metro ma spigole e saraghi non mi scappavano. Lo stesso vale per le aree cosiddette a rischio, senza mai esagerare, avendo una profonda conoscenza antropologico-culturale dei paesi dove ci muoviamo, con senso di profondo rispetto dei nostri interlocutori e delle loro tradizioni, unito alle nostre importanti capacità e al nostro essere italiani diventiamo interlocutori credibili e apprezzati. Pensate in Medio Oriente insieme agli americani, noi italiani siamo considerati i migliori».
Quali sono le prospettive per il 2015? Quali sono i principali progetti che avete in cantiere o che sperate di realizzare?
«Si prospetta un altro anno difficile per i paesi dove siamo presenti. La situazione geopolitica si è fatta, con i recenti avvenimenti, ancora più complessa. Il nostro Gruppo continuerà ad investire in innovazione. E’ nata a fine 2013, iNebula una azienda specializzata nel fornire prodotti in modalità Cloud: videoconferenza, salvataggio dei dati, fatturazione elettronica, posta elettronica certificata, mediazione linguistica ed interpretariato on-line, videosorveglianza intelligente delle nostre abitazioni e aziende, ottimizzazione e controllo dei consumi energetici, fino al tracking di cose e persone. Poi anche i Big Data, Internet of Things: ne abbiamo di carne al fuoco, ma naturalmente con la sicurezza informatica Itway». (c.f.)

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