Trattamento dei fanghi di dragaggio: l’emendamento supera la non ammissibilità

Ravenna | 21 Luglio 2014 Economia
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E’ imminente l’avvio delle operazioni di dragaggio per il ripristino dei fondali all'imboccatura e all'interno del porto canale di Ravenna. La draga, in porto da venerdì, sarà operativa già a partire dalla settimana prossima.
Lo hanno comunicato il presidente dell’Autorità portuale, Galliano di Marco, e il comandante della Capitaneria di porto, Giuseppe Meli, ai membri della Commissione porto e logistica della Camera di commercio nella riunione tenutasi mercoledì scorso 14 luglio.
“Apprendiamo con soddisfazione – afferma il presidente della Commissione, Norberto Bezzi – che sono venute meno le preclusioni tecniche e legali che impedivano i lavori urgenti di dragaggio necessari per il ritorno alle normali condizioni di navigabilità. Le attuali limitazioni di pescaggio fissate dall’ordinanza della capitaneria hanno già causato il dirottamento di navi verso altri scali e ulteriori ritardi metterebbero a rischio contratti già in essere, stipulati prima che tali limitazioni fossero imposte”.
Di Marco, anticipando i contenuti dell’incontro del pomeriggio con la Commissione ambiente e infrastrutture del Comune, ha, quindi, fatto il punto sullo stato di avanzamento del cosiddetto “progettone” soffermandosi in particolare sul piano di acquisizione e utilizzo delle aree che sono state individuate per la logistica e per il collocamento dei fanghi derivanti dall’escavo dei fondali.
Secondo Bezzi, al di là del “progettone”, su cui indubbiamente si riversano le grandi prospettive di sviluppo della portualità ravennate, è fondamentale predisporre misure destinate a garantire nel tempo l'ordinaria manutenzione dei fondali lungo tutta l’asta del canale. E’ questa una condizione indispensabile  per fronteggiare la concorrenza con i porti dell'alto Adriatico e per mantenere a Ravenna i traffici via via acquisiti.
Nel frattempo prosegue il sostegno delle forze politiche e delle istituzioni del territorio alle iniziative legislative destinate a modificare la normativa che regola il trattamento dei fanghi di dragaggio derivanti da operazioni di scavo in ambiente marino.
In particolare l’onorevole Alberto Pagani (PD) si è  fatto promotore, con il supporto degli altri parlamentari locali, di un emendamento inserito nel decreto legge in materia ambientale che attualmente è in Commissione al Senato per l'iter di conversione.
L’emendamento ha superato lo scoglio della non ammissibilità per ragioni di non congruità di materia, o di mancanza dei requisiti di urgenza che la Costituzione prevede per i decreti legge. Dopo il confronto  positivo con i rappresentanti del Governo e del Ministero dell'ambiente, la votazione della Commissione è attesa per giovedì prossimo.
Secondo l’on. Pagani i passaggi successivi non dovrebbero comportare seri rischi che la decisione assunta venga modificata ed è pertanto possibile confidare nel fatto che in meno di 60 giorni il decreto sia convertito in legge.
Se così fosse l'Autorità Portuale verrà messa, finalmente, nelle condizioni di utilizzare le casse di colmata e di procedere con l’attività di dragaggio sulla base di una regolazione meno vincolante rispetto a quella attuale con importanti benefici sotto il profilo dei tempi e dei costi di realizzazione del progetto.
 
Foto di Massimo Fiorentini

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