Spettacoli all'Arena di Cotignola fino a martedì 22
L’inaugurazione, giovedì 17, è stata all’insegna degli «Incanti», e nelle prossime cinque serate, fino a martedì 22 luglio, l’Arena delle Balle di Cotignola promette energia, movimento e quant’altro, con una serie di eventi, performance e concerti che, pur di richiamo talvolta altisonante, non bastano a raccontare il fascino arcano dello scenario onirico-agreste che i volontari dell’associazione Primola hanno innalzato anche quest’anno nella golena «dove il canale emiliano romagnolo incontra il Senio».
Ogni sera si potrà parcheggiare al campo sportivo di via Cenacchio e poi immergersi per un chilometro nella campagna, con l’illuminazione fornita da qualche lume di carta e dal plenilunio (il periodo dell’Arena è scelto con oculatezza in questo senso) per poi giungere nello spettacolare anfiteatro bucolico di Primola. Si parte sempre all’ora dell’aperitivo, tra le 18.30 e le 19.30, con la musica (il folk antico della Pneumatico Emiliano Romagnola venerdì 18, il «punk mentale» dei Jean Fabry sabato 19, gli ocarinisti di Budrio col banjoista Sam Amidon lunedì 21) e le favole musicali (La città di balla balla, martedì 22), oltre che con la fotografia, perché ogni sera la Casa Belvedere, che introduce all’Arena ospiterà un artista diverso, tra cui Alex Maioli di Magnum sabato 19. Dopo di che, via agli spettacoli principali.
E allora venerdì 18 all’Arena delle balle sarà «Ritmo», con un incontro (alle 19.30) sulla rivista di reportage «Private» che torna a Cotignola, lo «sciame» di suono e danza di Luigi Berradi e Barbara Zanoni e il concerto (alle 22) dei Bevano Est, maestri assodati dell’etno-folk romagnolo, un gruppo di cui non si parla mai abbastanza. Da mezzanotte palco aperto a chiunque voglia suonare e cantare.
Sabato 19 di scena i «Movimenti», con la performance poetica di Paolo Gagliardi alle 20.30 con la sua Piccola Spoon River della Bassa Romagna, mentre alle 21 lungo il Cer prenderà a suonare l’orchestra Senzaspine, cinquanta giovani musicisti che alle 22 prenderanno posto sul palco per eseguire la Sharazad di Rimskij-Korsalov. Protagonista la «Musica» domenica 20, e a pieno diritto poi dopo la performance teatral-musicale degli Orti Insorti, alle 21.30 suonerà sul palco centrale il grande pianista Ramin Bahrami, per inaugurare l’Emilia Romagna Festival con un capolavoro assoluto della letteratura pianistica di ogni tempo: le Variazioni Goldberg di Bach.
Lunedì 21 serata all’insegna delle «Energie» con la performance sonora Ponte Primola di Luigfi Berardi e Koro Izutegui e alle 22 il progetto inedito del Grande Coro delle Balle di Paglia, che mette insieme numerosi cori della nostra regione diretti da Roberto Bartoli con Paola Sabbatani come voce solista. Un inno al canto popolare, ambizioso e forse irripetibile.
Martedì 22 si chiuderà coi «Balli», ossia il gran ballo finale trainato dall’Orchestrona della scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli. A seguire, la tradizionale e ormai attesissima asta finale delle balle di paglia.
Ingresso a pagamento, da 2-5 euro a seconda della serata, 12 euro per il concerto di Ramin Bahrami.