Sarà pressochè impossibile risalire tramite le impronte digitali all'identità del cadavere recuperato venerdì pomeriggio alla Bassona, località disabitata sul litorale ravennate, in quanto l'avanzato stato di decomposizione e il tempo trascorso in acqua le hanno rese irriconoscibili. Gli inquirenti sperano di ottenere elementi utili dall'autopsia, il cui incarico e' stato affidato a un medico legale dal Pm di turno Monica Gargiulo. Secondo una prima ispezione cadaverica, si tratta del corpo di un maschio adulto, di colore, senza segni riconducibili in maniera evidente a una morte violenta.
A notarlo verso le 15.30 di venerdì sulla sponda destra della foce del torrente Bevano, tra Lido di Dante e Lido di Classe, e a dare l'allarme, sono stati quattro ragazzi giunti sul posto via mare con un gommone per un'escursione naturalistica. Il cadavere era in prossimità della riva: per recuperarlo non è stato necessario ricorrere ai sommozzatori, ma sono intervenuti i vigili del Fuoco, con i carabinieri Cervia-Milano Marittima e del nucleo Investigativo. L'uomo indossava solo un paio di boxer chiari, forse conseguenza di un lungo periodo di permanenza in acqua. Al vaglio eventuali denunce di scomparsa: tra le ipotesi formulate in prima battuta anche quella di un disperso dopo l'ondata di maltempo che ha flagellato il nord Italia nei giorni scorsi. L'ondata di piena dei fiumi potrebbe avere trasportato il corpo fino in Adriatico e le correnti marine verso sud potrebbero avere fatto il resto, ma è solo un'ipotesi. La zona del ritrovamento è peraltro conosciuta per essere caratterizzata da scambismo e prostituzione, ma per ora non sono emersi collegamenti con il rinvenimento del cadavere in quell'area.