Coop. Raviplast, avvio incoraggiante
«I primi sei mesi sono stati incoraggianti. I quantitativi di produzione sono in linea con quanto avevamo previsto per il primo esercizio, forse lievemente sopra, ma è presto per lasciarci a ottimismi troppo facili e sbagliati. Insomma non vorrei che si creassero fraintendimenti: nonostante possa sembrare un tempo abbastanza lungo, siamo ancora in una fase di avviamento». Così Carlo Occhiali, amministratore delegato della Raviplast, fotografa i primi sei mesi ‘veri’ della cooperativa nata dai sacrifici e dalla volontà di un gruppo di ex dipendenti Pansac a Ravenna. Avviata il 5 dicembre scorso (il taglio del nastro c’è stato il 16 dicembre) lo stabilimento di via Trieste occupa 25 dipendenti.
«Il nostro mercato è fortemente influenzato da andamenti differenti durante l’anno: non è piatto perché i settori che serviamo sono fortemente influenzati dalla stagionalità e dall’alternanza durante i dodici mesi dei periodi di confezionamento e riposo - continua Occhiali -. Questo avviene ad esempio con i clienti del settore dei fertilizzanti, dei pellet e molto altro. Minori scostamenti si hanno con la mangimistica, ma anche quello non è comunque un settore completamente piatto. Insomma, operiamo in un mercato non facile, perché si lavora con una visione del suo prodotto molto breve: per ordini, non per contratto. In un periodo come questo vengono sempre rinegoziate le condizioni di fornitura e abbiamo generalmente un orizzonte di 4-5 settimane».
Tra i vari clienti Raviplast annovera Versalis (Gruppo Eni), Yara (fertilizzanti), Vinavil (Gruppo Mapei), Gruppo Martini, Gruppo Geovital, acque come Fiuggi e Santa Fiore, e l’azienda umbra di mangimistica Mignini e Petrini.
Da giugno a fine agosto «è il periodo dell’anno in cui l’attività è maggiormente ridotta - continua il dirigente -, mentre da metà settembre ad aprile-maggio è quello clou. L’obiettivo è raggiungere i 4,4 milioni di fatturato nel 2014, per poi crescere fino a circa 6 milioni e 2.500-2.600 tonnellate annue entro fine 2016. Abbiamo ancora una buona capacità di crescita della produzione a organico stabile. Per quanto riguarda lo stabilimento, invece, potremmo produrre fino a 7.000 tonnellate annue».
Questi primi mesi di vita sono stati importanti anche nella fase di ricostruzione di alcuni settori chiavi della normale attività d’impresa. «Siamo partiti con un agente sul territorio, due in totale, e dovevamo completamente ricostruire la rete vendita - conclude Occhiali -. Oggi abbiamo 7 agenti e un responsabile commerciale. Siamo in fase di start-up e dobbiamo consolidare la nostra posizione. E’ un settore complesso, realisticamente serviranno un paio d’anni per avere una struttura consolidata». (c.f.)