Alla scalinata del sacrario di Redipuglia, monumento dedicato al sacrificio militare e patriottico della Prima Guerra mondiale, culmina la venticinquesima edizione di Ravenna Festival, in questo 2014 doverosamente intitolata al centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale: “1914: l’anno che ha cambiato il mondo”.
Ravenna Festival sceglie Redipuglia – in questo caso luogo di memoria ma anche porta d’ingresso alle commemorazioni del Governo italiano per il centenario della primo conflitto mondiale - come ennesima meta delle Vie dell’Amicizia, attraverso le quali negli anni ha raggiunto, nei più diversi angoli del mondo, città martoriate dalla guerra o ferite dal più cieco terrore, città segnate da antichi e nuovi conflitti, città in cui portare un messaggio di fratellanza e di amicizia, alla ricerca di un dialogo possibile e, al tempo stesso e inevitabilmente, delle proprie origini e della propria identità. Vie dell’amicizia che si sono snodate attraverso luoghi come Beirut, Gerusalemme, Damasco, Erevan e Istanbul, Il Cairo, poi New York e Meknès… ma che, nel 1997, sono partite proprio dalla città in cui cento anni fa – con l’attentato di Gavrilo Princip all’arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia - scoccò la scintilla prima di quell’inutile e tragico massacro che fu la Grande Guerra. Da allora il “viaggio” non si è più interrotto e quest’anno, appunto, approda a Redipuglia, in coproduzione con il Mittelfest, domenica 6 luglio alle 21.
Il messaggio, come sempre, è affidato al maestro Riccardo Muti che chiamerà simbolicamente a raccolta musicisti di molte delle nazioni protagoniste del massacro che si consumò tra il 1914 e il 1918 (prime parti di: Berliner Philharmoniker, Chicago Symphony Orchestra, Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Orchestre National de France, Orchestre Symphonique du Théatre Royal de La Monnaie, Philharmonia Orchestra e Wiener Philharmoniker) ad unirsi all'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, all’European Spirit of Youth Orchestra e agli allievi dei Conservatori di ‘Giuseppe Tartini’ di Trieste e ‘Jacopo Tomadini’ di Udine. I solisti saranno: il soprano Tatiana Serjan, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Saimir Pirgu ed il basso Riccardo Zanellato. Dal Friuli Venezia Giulia, Lubiana, Zagabria e Budapest proverranno significativamente le compagini corali coordinate da Cristiano Dell’Oste.
In programma la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi: una partitura composta nel 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, in cui, come scrive Massimo Mila “è tutto il genere umano che […] stramazza fulminato, come selvaggina abbattuta di colpo dall’improvvisa palla di fucile, passando di punto in bianco dal calore di una vita intensissima al gelo della morte”. Quella morte inutile, inspiegabile, intollerabile che la guerra porta con sé, che della guerra è l’essenza stessa. Quella morte, che attraversa tutta l’opera verdiana, e che qui assume i contorni di una drammaticità cristallizzata, oltrepassando i confini della singola fede per rivolgersi all’Uomo. Una meditazione che si nutre di una spiritualità che proprio nell’uomo, nel suo ineluttabile destino ma anche nella consapevolezza delle sue forze, intravede la possibilità di una consolazione.
Trasmesso in diretta televisiva da RAI 3, in diretta radiofonica da RADIO 3, e riproposto su Rai 1 il 1° di agosto, il concerto è inserito nel calendario ufficiale delle commemorazioni di Governo del centenario del primo conflitto mondiale e si svolgerà alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e di alcuni Capi di Stato dei Paesi coinvolti nella Grande Guerra.
www.ravennafestival.org
www.centenario1914-1918.it