Faenza, il racconto dei cent’anni dell’agenzia funebre Zama
Cento anni di storia, 1914 - 2014, per la più antica attività operante nel settore che è presente in città. Questo è quanto caratterizza l’agenzia funebre Zama. Una piccola azienda da sempre condotta a livello famigliare che dal 2001 ha la propria sede in viale Marconi. Nata come piccola bottega di fabbricazione delle casse l’agenzia faentina ha attraversato la piccola storia sociale ed economica di Faenza. Lo ha fatto adeguandosi alle esigenze che il settore ha imposto in questo lungo lasso di tempo.
Capostipite di questa avventura lunga un secolo è stato l’ebanista faentino Giuseppe Zama. Lo stesso nipote, Pietro, ricorda come «dopo una ventina d’anni, era il 1914, quando il nonno nella bottega di corso Garibaldi produceva casse in legno di ogni fattura, nel 1936 a sei o sette anni sono stato chiamato nella sua bottega ad aiutarlo nella costruzione delle casse».
Un lavoro completamente fatto a mano, con costanza e dedizione. «Una mano artigianale di alta fattura e riconosciuta da tutti in città. Basti pensare - ricorda il nipote - che nel ‘29, quando due fascisti vennero uccisi a Faenza, il nonno fu costretto a lavorare tutta la notte per intagliare i simboli dei fasci littori e altri sempre fascisti nelle due bare. Uno sgarro non da poco visto che era repubblicano».
Quella della costruzione delle casse è stata un’attività «che abbiamo portato avanti fino agli anni ‘50. Anni in cui il lavoro artigianale era apprezzato dalle famiglie del territorio, non solo di Faenza, ma che iniziava a costare troppo».
Da quel momento, alle porte del boom, le esigenze sono cambiate e la diffusione della creazione industriale delle casse funebri ha iniziato a portare le persone a scegliere la via economica. «Per non parlare di oggi - sottolinea Zama - che le casse sono fatte tutte in Cina e di certo non con materiali importanti e legni pregiati come un tempo».
«Son passati tanti anni da quando esistevano i carri funebri comunali addobbati e quindi costosi a seconda della classe sociale di appartenenza. Erano altri tempi e c’erano altre esigenze», spiega ancora Pietro.
Sul presente è il nuovo proprietario dell’agenzia subentrato nel 1985, nonché cognato di Zama, Ivano Gherardelli a spiegare come siano cambiati i tempi e le esigenze delle famiglie. «Oggi non possiamo nascondere come la crisi abbia influito anche sul rito del funerale. Fra tutte è cresciuta la scelta della cremazione. Se nel 2005 noi seguivamo 18 cremazioni, nel 2010 siamo arrivati ad una quarantina. In questi ultimi anni arriviamo a 4/5 cremazioni al mese».
Una scelta che per Ivano «non è solo dovuta ad un innegabile cambiamento di riflessione culturale del vivere il lutto e quindi il funerale basti pensare che fino al 1990 la maggior parte delle persone morivano in casa ma anche e soprattutto dettato dalla crisi. Il costo di un servizio con cremazione si abbassa del 35% rispetto al funerale tradizionale».
Oggi l’agenzia funebre Zama per cercare di soddisfare tutte le esigenze e «per rendere questo momento così delicato e grave il meno complesso possibile» per le famiglie offre diverse servizi paralleli come «l’espletamento di qualsiasi pratica burocratica relativa all’evento luttuoso. Inoltre offriamo la nostra pluridecennale esperienza nell’allestimento e nel restauro di lapidi, offrendoci anche per ogni ulteriore servizio accessorio come la stampa di manifesti e delle foto-ricordo».
Ma non solo la tradizione di proseguire l’attività rimanendo in famiglia oggi interessa anche la figlia di Ivano. «Nel 2013 abbiamo deciso di affidare un ramo dell’azienda a nostra figlia Chiara che ha aperto la succursale ‘Città di Faenza’. La nostra è da sempre un’attività che ha interessato la famiglia e siamo contenti di poter continuare ancora».
Riccardo Isola