Superbike, Melandri all'assalto di Misano
Marco Melandri, dopo la bellissima doppietta ottenuta con la sua Aprilia a Sepang in Malesia, ha iniziato la rincorsa al vertice della classifica per la conquista del Mondiale Superbike.
Lo scorso anno la casa di Noale aveva dominato il titolo costruttori, mentre nel 2010 e nel 2012 aveva portato a casa quello piloti con Biaggi: in questa stagione dopo un inizio non proprio ottimale si trova a rincorrere la Kawasaki del campione in carica Tom Sykes, che conduce la classifica con un margine importante, ma non incolmabile, sul centauro romagnolo.
«Non è un distacco piccolo - attacca Melandri - , però mai dire mai: il campionato è ancora lungo, i punti in palio sono ancora tantissimi, la mia strategia in tutte le restanti gare dovrà essere solamente una, e cioè attaccare, attaccare e ancora attaccare. Come si è visto in Malesia le giornate storte e sfortunate capitano anche ad altri piloti e se saprò approfittarne potrò ancora dire la mia. Ho riacquistato molta fiducia e quindi ci spero proprio».
Nel complesso su cosa pensi di dovere ancora lavorare?
«Essendo già la moto decisamente competitiva lavorerò soprattutto sulla gestione elettronica e sulla distribuzione dei pesi in modo da adattarla al mio stile di guida, perché io preferisco meno la prestazione sul giro secco ma la costanza per l’intera corsa».
Come si troverà la tua Aprilia a Misano?
«Ritengo che le soluzioni che abbiamo trovato ci permetteranno di adattarci bene anche a Misano e con piccoli ritocchi di trovare subito un buon feeling, penso però che troveremo filo da torcere perché gli altri team saranno molto più agguerriti e competitivi rispetto a Sepang».
Grande favorito per la corona iridata rimane il britannico campione in carica Sykes?
«Tom è in testa alla classifica con merito e quindi è il più accreditato, ma il Mondiale è aperto. Ci sono diversi piloti in lizza, come ad esempio Rea».
Nel caso doveste trovarvi in lotta per il titolo sia tu che il tuo compagno Guintoli, ritieni ci possano essere ordini di scuderia?
«Non credo proprio che ci saranno ordini all’interno del team, ritengo anzi che continueremo entrambi a battagliare, dando il massimo per primeggiare ma sempre con massima sportività».