Segnalati due tentativi di truffa a Faenza. La Cisl: «Mai inviato i nostri rappresentanti a casa delle persone. Denunciate»
Diffidate a chi suona al campanello per conto della Cisl. L’organizzazione sindacale non ha mai inviato (e continuerà a non farlo) a domicilio dei suoi associati i suoi rappresentanti, né per raccogliere questionari né tantomeno per chiedere denaro. Lo ribadisce l’organizzazione dopo aver ricevuto segnalazioni di un fatto increscioso: spacciandosi per qualcuno della Cisl, una donna (di mezza età, dall’abbigliamento distinto) si è presentata a casa di due associate Cisl dicendo di volerle aiutarle nella compilazione e ritirare l’esito di un questionario sulla qualità di vita in Romagna inviato per posta. «Il questionario l’abbiamo mandato a partire da marzo a tutti i nostri soci con la stampa associativa, ma nessun nostro rappresentante è stato autorizzato ad andare a casa delle persone per ritirarlo - spiega il segretario Cisl Romagna responsabile dell’area di Faenza Daniele Saporetti –. L’episodio ci lascia molto amaro in bocca perché, oltre ad utilizzare il nome di un’organizzazione come la nostra per scopi poco nobili, sono state esposte ad una truffa due signore, tra l’altro disabili, che, per fortuna, non hanno aperto la porta e ci hanno segnalato il fatto». La Cisl ribadisce di essere quindi totalmente estranea a questi comportamenti e pertanto ha presentato un esposto alle forze dell’ordine perché episodi di questo genere non si verifichino mai più. Chiede inoltre a chi incappasse ancora in truffatrici o truffatori di segnalarli, prima, alle forze dell’ordine e anche agli uffici della Cisl.