LUGO | Ranalli sindaco: «Parte il rinnovamento, ora lavoriamo sulle tasse»
Col passaggio della fascia tricolore da parte di Raffaele Cortesi avvenuto nel pomeriggio di lunedì 9 alla Rocca estense, all’indomani del ballottaggio, ora Davide Ranalli è ufficialmente il sindaco di Lugo: il più giovane, a soli 28 anni, nella storia della cittadina.
Che effetto fa sedere sulla poltrona di primo cittadino?
«Fa un certo effetto, in particolare se penso a quando ho iniziato a muovere i primi passi in politica, la mia passione: non potevo immaginare di poter arrivare a questo punto. Ora sento il peso di una grande responsabilità assieme alla voglia di avviare fin da subito quella importante operazione di rinnovamento, come previsto nel nostro programma, assieme a tutti coloro che mi hanno sostenuto questo progetto»
Quale sarà la sua prima mossa?
«Per prima cosa occorre valutare se, assieme a tutti gli enti che compongono l’Unione, sia possibile ridurre l’aliquota Irpef per le fasce deboli della popolazione e la tassazione sulle piccole e medie imprese per dare respiro al nostro tessuto economico».
Qual è stato il momento più difficile di questa campagna elettorale? E quando ha realizzato, invece, di avere tutte le carte in regola per vincere?
«Non ho mai pensato che potesse essere una passeggiata. E durante questa campagna elettorale io e il mio gruppo abbiamo subito attacchi personali piuttosto pesanti. Ho pensato che potevamo farcela quando abbiamo presentato il programma e ho notato tante persone, tanti ragazzi pronti a lavorare a questo progetto».
Ha già investito pubblicamente Giovanni Costantini della carica di vicesindaco. Ha già i nomi degli altri assessori?
«Da subito avvierò contatti con tutte le forze politiche che costituiscono la maggioranza per capire su quali persone puntare. dialogherò con tutte le forze della coalizione, a partire dalla lista Prospettiva 2030, che merita di essere rappresentata, e da Sel. Vogliamo una squadra in grado di rappresentare tutte le sensibilità. Conto di ufficializzare la giunta comunale entro una decina di giorni. Le parole d’ordine sono ‘competenza’, ‘rappresentatività’ e ‘rinnovamento’».
Cosa le lascia il sindaco Raffaele Cortesi?
«Raffaele è riuscito a imprimere una forte spinta all’Unione dei Comuni e grazie alla sua tenacia ci lascia un ente in ottima salute. Ora a noi spetta la responsabilità di mantenere e migliorare questi risultati».
Che atteggiamento si aspetta dai candidati che l’hanno sfidata e che sederanno in consiglio comunale?
«Mi aspetto che le forze di minoranza lavorino per rappresentare tutta la cittadinanza in consiglio comunale, dando stimoli e contributi utili a far crescere la nostra città. Certo, dal mio sfidante non è arrivata nemmeno una telefonata: un segnale che non ci fa ben sperare».