Operazione 'pesca di primavera', 150 controlli, tre denunce
Il personale della Capitaneria di Porto coordinato dal centro controllo area pesca della Direzione Marittima bizantina, è stato impegnato in una tre giorni di controlli per reprimere gli illeciti relativi alla pesca e commercializzazione del pescato e garantire una costante tutela della legalità a favore del consumatore finale. Anche i militari delle Capitanerie del litorale emiliano-romagnolo hanno continuato ad operare per garantire la legalità della filiera della pesca, mediante la presenza attenta e costante sul territorio ed in tutte le sue fasi cruciali. L’operazione, denominata “Pesca di primavera”, che rientra nell’ambito dei controlli intensivi ed esclusivi sulle attività di pesca ed acquacoltura marittime, ha visto i militari della Guardia Costiera controllare, nelle diverse fasi della giornata di pesca: gli equipaggi dei mezzi navali si sono affiancati alle pattuglie operanti via terra, permettendo di eseguire i controlli sia nei momenti della commercializzazione all’ingrosso che di quella al dettaglio del prodotto pescato. Sono state effettuate 150 verifiche, sono state elevate sanzioni per 40 mila euro, verbalizzati 25 soggetti di cui 3 enunciati per frode in commercio. Tra le irregolarità riscontrate più frequentemente, l’errata e fuorviante etichettatura dei prodotti, sia in fase di vendita al dettaglio, sia all’ingrosso; la violazione delle norme sanitarie sulla commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi, sul corretto trasporto del prodotto, ed ancora l’immissione in commercio di prodotto non tracciabile e, pertanto, riconducibile ad attività di pesca eseguita in zone e modalità vietate. I controlli hanno portato, inoltre, al sequestro complessivo di circa una tonnellata di prodotto, pronta ad essere immessa sul mercato, in assenza della prevista documentazione a tutela del consumatore ed in procinto di essere commercializzata senza essere sottoposta a tutti i dovuti controlli sanitari. Significativo è stato anche il sequestro di un grosso esemplare di tonno rosso, illecitamente pescato in corrispondenza della diga sud del porto di Ravenna, sebbene la campagna di pesca stagionale non fosse ancora cominciata.