Il 14 marzo Danilo Sacco canterà al Pamela in favore dei disabili della provincia

«Se ci fai caso, quando c’è da scendere in trincea i musicisti sono sempre i primi. E per quanto mi riguarda continuerò a farlo, dato che faccio musica non solo per divertirmi e divertire, ma anche per far pensare, e ci sono occasioni che si prestano meglio di altre». Danilo Sacco non si smentisce. Il cantante, per tanti anni frontman dei Nomadi e da alcuni anni avviato su una carriera solista prosegue con coerenza il suo percorso, suonerà con la band al Dancing Pamela di Faenza venerdì 14 marzo, per una serata a scopo benefico organizzata da un’autentica cordata di associazioni che lavorano al fianco dei ragazzi disabili della nostra provincia. Ci sono infatti Acropolis di Cotignola, Asdd Faenza, Anffas di Lugo e il Trofeo Lorenzo Bandini di Faenza dietro a un progetto che coniuga musica, solidarietà e sport. «La sera del 14 apriremo il Pamela alle 19 – spiega Glauco Calderoni di Acropolis – si potrà cenare grazie alla collaborazione di Sentieri di Festa e alle 20.30 faremo un’asta benefica per raccogliere altri fondi. Metteremo in palio oggetti molto preziosi per gli appassionati di sport, come la tuta con cui Christof Innerhofer ha vinto i Mondiali di sci tre anni fa o ancora un casco, in ceramica, di Formula 1, di Nico Rosberg. Danilo sacco ha molti fan in zona, ma sappiamo già di prenotazioni da Roma, Treviso e Verona, per loro abbiamo studiato una convenzione con l’hotel Cavallino. Ovviamente il fatto che Danilo ci sia venuto incontro ha reso possibile tutto questo».
«Ho aderito con entusiasmo all’iniziativa, quando me ne ha parlato Pierluigi Zardi – aggiunge Danilo Sacco -, non voglio fare retorica ma davvero quando si possono aiutare dei ragazzi in difficoltà lo si fa, punto. Dal vivo presenteremo i pezzi dell’album “Un altro me” ma anticiperò anche un inedito del nuovo disco, che spero uscirà in primavera. Poi cercherò di tornare nel ravennate, dove ho suonato tante volte facendomi anche molti amici. Da queste parti vengo sempre meno di quanto vorrei». (f.sav.)
 
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