AVVENTURA | ll giro del mondo di Cornacchia finisce a La Spezia
Doveva essere l'ultima immagine di Faenza, prima di farvi ritorno sei continenti e altrettanti anni dopo. Piazza del Popolo ha guardato e salutato il 22enne Simone Cornacchia pronto a partire per il suo viaggio intorno al globo. Poco importa, forse, che il mondo, nella vicenda del globetrotter faentino, per il momento sia finito a La Spezia. Il suo lungo giro in bicicletta e con mezzi di fortuna, senza bussola, mappe e Gps, doveva durare sei o sette anni, ma si è concluso dopo appena cinque giorni e duecentocinquanta chilometri. E' stato un giro di Toscana, una Milano-Sanremo. Troppe le difficoltà incontrate lungo la strada: dal clima, alla pioggia, fino ad una caduta a Marina di Carrara.
Simone Cornacchia giura che ricomincerà il suo viaggio, tra poche settimane o al massimo tra due mesi: non più partendo in bicicletta, ma in treno, per poi optare per bus, navi-cargo e autostop. La strada sempre la stessa: l'Europa fino a Gibilterra e l'Africa fino a Dakar, per poi salpare per le Americhe, l'Australia e l'Asia, attraversando quasi tutti i paesi.
«Ripartirò dalla Liguria, passando per Francia, Spagna e Portogallo. Lasciare Faenza e superare il primo ostacolo del Passo della Colla è stato indescrivibile. Poi è andata male, ma ho assaporato la sensazione di essere partito».