Giovedì 6 marzo 2014 alle ore 21 presso il Rione Verde – via Cavour
Eraldo Pecci presenta il suo libro “Il Toro non può perdere. La magica stagione '75-'76” (Rizzoli editore). Introduzione di Marco Marozzi (giornalista la Repubblica). Inaugurazione della mostra “Il Toro dello scudetto” con pPitture di Giampaolo Muliari. A cura di Associazione Bruno Neri - Torino Club Faenza, in collaborazione con la Bottega Bertaccini.
“Castellini, Santin, Salvadori, Patrizio Sala, Mozzini, Caporale, Claudio Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici”.
I tifosi del Torino snocciolano questa formazione come un rosario, da ripetersi a mezza voce davanti a una prova difficile, come una di quelle canzoncine che impari da bambino e che quindi amerai per sempre.
II 16 maggio 1976 il Toro vince il suo settimo scudetto, il primo dopo la tragedia di Superga che si era portata via la squadra capace di vincere cinque titoli consecutivi tra 1943 e 1949.
Uno dei motori di centrocampo di quella squadra è un giovane di belle speranze. Si chiama Eraldo Pecci e arriva a Torino dal "suo" Bologna. Al Toro Eraldo trova un gruppo di fuoriclasse del pallone e dello scherzo, ragazzi terribili che hanno voglia di scrivere la storia in campo e divertirsi fuori...
In "Il Toro non può perdere" Eraldo Pecci ricostruisce l'alchimia irripetibile nata in quella squadra, i gol, i riti scaramantici...
Eraldo Pecci è un ex calciatore, editorialista, scrittore e commentatore televisivo. Inizia a giocare a calcio nel Superga 63 di Cattolica prima di passare nelle giovanili del Bologna, squadra con cui debuttò in Serie A nel 1972. Con i rossoblù vinse la Coppa Italia nel 1974, segnando l'ultimo e decisivo rigore nella finale contro il Palermo. Affermatosi come centrocampista di regìa, nell'estate del 1975 fu acquistato dal Torino. Con i granata vinse lo scudetto nel 1976.
Nel 1981 lascia Torino e passa alla Fiorentina, dove milita per quattro stagioni.
Nel 1985 viene ceduto al Napoli per poi ritornare la stagione successiva nella squadra che l'aveva visto nascere calcisticamente, il Bologna, fino al 1989.