Lugo, i Verdi civici raccolgono 7500 firme per salvare l'ospedale
Sono circa 7.500 le firme raccolte dai Verdi civici di Lugo in difesa dell'Ospedale «Umberto I» e contro la riorganizzazione imposta dalla nascita dell'Ausl della Romagna e circa 1.000 le sottoscrizioni a sostegno della permanenza a Lugo del Chirurgo Senologo Magalotti. Queste firme, che sono state raccolte il collaborazione con il gruppo «Prove di dialogo a sinistra» di Massa Lombarda e che si uniscono alle oltre 4.000 firme raccolte nel territorio faentino dal Comitato per la sanità pubblica romagnola, dopo essere state consegnate oggi nelle mani del sindaco di Lugo Raffaele Cortesi, verranno recapitate nei prossimi giorni anche al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani.
«Oggi l'Ausl della Romagna, pur non essendo stata, in pratica, discussa con la cittadinanza, è legge - scrivono i Verdi Civici - Dal 1° gennaio 2014 non esistono più le Ausl di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, ma esiste un'unica azienda sanitaria, una delle più grandi d'Italia. Ma, al di là della semplice unificazione delle aziende, quello che sta avvenendo è la trasformazione del modello sanitario regionale» che, a confronto di altri territori, è stato, fino a oggi, uno dei migliori d'Italia.
I Verdi puntano il dito contro il paventato taglio dei posti letto, che «riguardano solamente gli ospedali pubblici e non i posti letto convenzionati che si trovano all'interno di strutture private».
E non è andata giù a molti, non solo a chi ha sottoscritto la petizione, la spinta ricevuta dal Senologo Magalotti ad abbandonare la struttura lughese. «L’Ausl – continuano gli ecologisti - non ha fatto nulla per mantenere a Lugo una delle ultime eccellenze rimaste, la Senologia che, evidentemente, nei giochi di potere interni dovrà essere altrove, probabilmente a Forlì».
Se i tagli sono necessari per le mutate condizioni economiche «non possiamo certo impedirli – dicono i Verdi civici -, ma pretendiamo che questi tagli non riguardino i servizi. Chiediamo che si rivedano i progetti di realizzazione delle Case della Salute (ad esempio, che senso ha farne una a Lugo, costruendo un nuovo edificio che costerà milioni di euro, quando si potrebbe utilizzare l'ospedale?). Chiediamo che i tagli di posti letto riguardino preferenzialmente le convenzioni con le strutture private. Chiediamo, in sostanza, che le minori risorse per la sanità non diventino l'espediente per trasformare il nostro sistema sanitario in un sistema che coinvolge sempre di più le cliniche e le strutture private a danno di quelle pubbliche».