Nuovo terminal container, Sapir, Contship e Cmc investono, ora attesa per il progetto fondali
Sapir, il Gruppo Contship Italia, attraverso la controllata La Spezia Container Terminal, e Cmc hanno sottoscritto i nuovi accordi per la realizzazione del terminal container in penisola Trattaroli. La firma si è resa necessaria essendo venute meno alcune condizioni sulle quali erano stati costruiti i precedenti accordi.
L’intesa tra i partner assume un rilievo fondamentale proprio perché conferma comunque l’impegno all’investimento nonostante, come già detto, siano cambiate le condizioni e nonostante gli effetti della crisi rendano ancora incerte le prospettive di sviluppo dei trasporti marittimi e, di conseguenza, il ruolo dell’Adriatico nello scenario globale dello shipping.
Sulle prospettive di crescita del futuro terminal di Ravenna c’è, quindi, ampia condivisione, tenendo conto che quello di Ravenna è l’unico vero progetto di sviluppo in Adriatico nel settore container e che questo progetto può giocarsi la scommessa imprenditoriale di intercettare nuovi bacini di mercato oltralpe, in particolare in Germania del Sud e Austria, per strapparli alla concorrenza dei porti del nord Europa.
Con nuove e più moderne ed efficienti infrastrutture terminalistiche, con investimenti anche nella logistica di terra, settore nel quale il Gruppo Contship è specializzato e valorizzando l’utilizzo della ferrovia si apre, per quello che sarà il nuovo terminal container di Ravenna, la possibilità di candidarsi ad un ruolo di assoluto rilievo in Adriatico.
La disponibilità del Gruppo Contship Italia, uno dei principali operatori terminalisti a livello mondiale, con 5,1 milioni di teus movimentati solo in Italia, è da considerare come il valore aggiunto dell’intesa anche tenendo conto di come la partnership abbia garantito, in questi anni di crisi, ottimi risultati nella gestione dell’attuale terminal TCR. L’alleanza, infatti, con un partner globale rappresenta oggi la conditio sine qua non di qualsiasi progetto di sviluppo nel settore dei container.
L’approccio dei partners è comunque ispirato a realismo e prudenza soprattutto alla luce delle incognite legate al progetto di approfondimento dei fondali dell’Autorità Portuale che non ha ancora avuto il via libera da parte del CIPE, essendo in attesa dell’approvazione della sua versione definitiva.
Così la stesura del business plan del nuovo terminal è stata posticipata all’avvio dei lavori di approfondimento all’interno del Candiano, momento nel quale sarà certa anche la soluzione dell’intricata vicenda della collocazione dei materiali di escavo e sarà possibile definire con certezza i tempi di realizzazione della nuova infrastruttura.
Solo in quel momento sarà possibile anche valutare la dimensione dell’investimento.
Intanto i Soci di TCR, attraverso gli accordi, confermando le loro intenzioni, hanno introdotto nello Statuto la facoltà per il Consiglio di Amministrazione di procedere ad un aumento di capitale entro 5 anni, ovviamente sulla base del business plan che deve essere ancora concordato.
I privati sono quindi pronti all’investimento, l’auspicio è che le autorità pubbliche competenti garantiscano tempi certi (e brevi) per rispettare gli impegni presi.