Più stranieri che abbandonano il territorio, ma anche più stranieri che decidono che la loro casa è qui e chiedono la cittadinanza. Due tendenze solo apparentemente in contrasto quelle rilevate dagli operatori del centro Servizi per Stranieri, negli ultimi anni. Sono 20 quelli trascorsi da quando nel ’94 il Comune decise di affidare l’ufficio alla cooperativa RicercAzione, con compiti di informazione, assistenza nella compilazione delle pratiche per i permessi di soggiorno e ricongiungimenti, monitoraggio dei flussi migratori e altro ancora (dalle attività culturali ad iniziative in rete con altre realtà che si occupano d’immigrazione a Faenza): 20 anni nei quali il mondo dell’immigrazione a livello locale è cambiato parecchio, e gli stranieri sono arrivati al 12% della popolazione generale. «Rispetto a qualche anno fa – spiega Giovanna Nicosia, la responsabile del Centro Servizi per Stranieri – sono aumentate le richieste di rinnovo per attesa occupazione (quello che dà la possibilità, per un anno, allo straniero che non abbia un impiego fisso di rimanere sul territorio per cercare lavoro) ma anche quelle di acquisto della cittadinanza». Nel 2013 sono stati 174 i migranti che hanno chiesto di diventare italiani per loro e per i figli minorenni, «a fronte di un dato del 2005 che si fermava a 137 ma per tutta la provincia e nell’ambito territoriale di Faenza a 23 – esemplifica Nicosia -. A volte si tratta di una scelta pratica, per dare la possibilità ai figli, ad esempio, di poter concorrere anche per dei posti pubblici ed è legata ai flussi migratori che abbiamo avuto sul territorio: la maggior parte degli stranieri è arrivata tra gli anni ’90 e il 2000 e ora hanno raggiunto il requisito dei 10 anni di residenza necessari per richiedere la cittadinanza». C’è chi sceglie di stabilirsi qui, ma sono in molti, ultimamente, che decidono di tornare al loro paese o di emigrare in Nord Europa. Nel 2013, ad esempio il Centro Servizio ha compilato 1698 pratiche di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno (su un totale di 6425 accessi), 300 in meno dell’anno scorso. «Ma non è detto che tutti abbiano effettivamente lasciato il territorio – spiega Nicosia - come non è detto che chi ha richiesto la carta di soggiorno qui non sia già emigrato in Europa, dato che quel documento lo consente». Pochi invece quelli che hanno scelto di tornare a casa con uno dei progetti di rimpatrio volontario (che dà diritto anche al rimborso delle spese di viaggio e ad un bonus per ogni famigliare), 6 nell’ultimo anno. In calo, rispetto a qualche anno fa, anche le richieste per il ricongiungimento famigliare: «Sono state 78 nel 2013, 9 in più del 2012 ma molte meno di qualche anno fa». Segno che chi lo voleva fare l’ha già fatto, o non ha più la possibilità di mantenere la famiglia in Italia.
Non sono solo gli stranieri, poi, a rivolgersi al centro stranieri, anche se sono le netta maggioranza (6.009 su 6.244 degli accessi per il solo sportello di Faenza nel 2012) e la divisione per nazionalità rispecchia quelle più rappresentate sul territorio, con l’Albania, il Marocco e la Moldavia ai primi posti. La convenzione appena rinnovata (per un anno) dal Comune con RicercAzione non prevede non prevede variazioni né di budget (46mila euro) né di servizi: il centro per Stranieri continuerà quindi ad operare negli uffici comunali per quattro giorni a settimana e nella succursale di Castel Bolognese per due ore a settimana. «In media abbiamo una decina di accessi ogni mattina, ma in determinati periodi c’è anche la fila fuori dalla porta».
Daniela Verlicchi
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