Porto, parla Malaisi: «Marinara: basta polemiche, è l’ora del rilancio»

Ravenna | 13 Febbraio 2014 Economia
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«Il tempo delle polemiche è finito, è l’ora del rilancio. Gli skipper Lorenzo Bortolotti e Cino Ricci sono vecchi amici e mi daranno una mano ad accrescere il prestigio internazionale di Marinara, visto che è quello il mercato a cui dobbiamo puntare: in Italia la nautica è stata distrutta. Incassata la fiducia del tribunale sulla ristrutturazione del debito, ora è tempo di rilanciare il porto. Costituiremo un consorzio con gli altri scali diportistici dell’Emilia Romagna ed è di questi giorni la decisione della Regione di aiutarci nella promozione all’estero: una novità assoluta e più che positiva». Ha le idee chiare Gianfranco Malaisi, presidente di Seaser (la società concessionaria del porto) su come intervenire.
Bolognese, 64 anni, laureato in giurisprudenza, ha le barche nel sangue praticamente da sempre, ossia fin da quando a 6 anni iniziò a fare regate a Lido di Savio. La passione per la nautica e le sue competizioni l’ha portato a partecipare a regate in tutto il mondo anche all’interno di equipaggi di barche di prestigio come Naif di Gardini e Moby Dick con Bortolotti al timone. Nella sua vita professionale, iniziata come manager alla Marzotto a soli 24 anni, ha lavorato nel settore dei cantieri navali, della metallurgia, fino a quando nel 1997 il richiamo del mare non lo ha portato, «insieme ad alcuni amici - spiega - ad investire nel porto di Punta Ala» dove ha diretto il cantiere di Luna Rossa. Seguono altre avventure - a vario titolo - negli scali di Scarlino, Porto Ferraio, Tropea e Cattolica.
Da dove nasce l’idea di promuovere Marinara con Bortolotti e Ricci?
«Sono due vecchi amici che mi danno una mano: faccio regate con loro da 40 anni a questa parte. L’unico modo per rilanciare un porto come Marinara è metterlo al centro di una manifestazione più ampia, in modo da avere una risonanza mondiale. Oggi un evento mondiale vale più di cento pagine di pubblicità in riviste di settore».
Trova Marinara troppo ravennate?
«Deve mettere il naso fuori dalla provincialità, anche perché la nautica diportistica italiana è stata uccisa per scelta politica, additando i proprietari di barche come evasori. E’ necessario andare a pescare clienti in un mercato internazionale».
E quindi servono fondi per la promozione.
«Stiamo creando un consorzio con gli altri porti dell’Emilia Romagna e la Regione ha stanziato fondi per partecipare con una propria struttura alle fiere internazionali di nautica. E’ un risultato fantastico e una novità assoluta: hanno capito le difficoltà del settore».
Quando?
«Già dal prossimo autunno. A fine settembre 2014 si potrebbe iniziare con questa fondamentale promozione all’estero».
Sono molti anni che gira i porti di tutto il mondo. Quali potenzialità ha Marinara?
«Ci sono dei difetti da mettere a posto e li sistemeremo, ma Marinara ha enormi pregi. Innanzitutto si entra in porto con qualsiasi tempo meteorologico e solo in altri 3-4 scali dell’Adriatico si può fare altrettanto. E’ una struttura grande: per qualcuno è un problema, ma rappresenta anche un’opportunità per creare grandi eventi. E’ vicina ai circoli velici e qui c’è tradizione marinara di alto livello che col Moro di Raul Gardini ha avuto un’eco internazionale. La cosa principale è ribaltare il prima possibile la fama negativa che si è fatta in questi anni».
Marinara ha anche parecchi debiti: poco più di 40 milioni.
«E’ vero, ma dal tribunale abbiamo incassato l’approvazione della ristrutturazione del debito. Abbiamo un arco temporale per il rilancio fino al 2023 e obbligazioni con un ottimo tasso. Inoltre i posti barca e i negozi da vendere hanno un valore di 60-70 milioni. Ora dobbiamo trovare partner all’altezza in un paio d’anni».
Con l’Autorità portuale avete un piano comune?
«Con Di Marco abbiamo un buon rapporto: ora c’è posto solo per la concretezza, sua caratteristica, non per la poesia».
I dissidi tra soci come influiscono nel suo lavoro quotidiano?
«Creano difficoltà gestionali quotidiane, ma ormai hanno capito tutti la situazione».
Quali le priorità?
«Sono su due livelli: come già detto finanziarie, ma anche tecniche. In questo momento stiamo sistemando i pontili, l’impianto elettrico e altre piccole cose fondamentali. Inoltre stiamo impostando una gestione all’insegna della trasparenza nei confronti degli utenti, con un rendiconto preciso di ogni voce di spesa. Stiamo mettendo a punto alcuni aspetti fondamentali per una gestione normale in un sistema ricettivo: il rilancio passa anche per un duro lavoro quotidiano».


Christian Fossi
economia@settesere.it

Nella foto: Lorenzo Bortolotti, Cino Ricci e Gianfranco Malaisi
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