Turismo, gli albergatori: "Il biglietto unico non è una priorità"
Biglietto utile, pacchetto unico? Albergatori a confronto: c’è chi li ritiene molto utili, chi non fondamentali, ma in molti pensano che i veri ostacoli al rilancio turistico della città siano altri: alcuni strutturali e con soluzioni non immediate (il collegamento con altre città), altri di politica turistica (la tassa di soggiorno, ovviamente non piace a nessuno) e soprattutto di promozione. Siamo andati a chiedere ad alcuni degli albergatori del centro storico (meno noti) cosa ne pensano.
Nicola Musca (Grand Hotel Mattei)
«Utile, ma non dirimente» è il biglietto unico secondo Nicola Musca, il direttore del Grand Hotel Mattei. La card al centro dei piani di rilancio turistico del sindaco così come il «pacchetto unico» ipotizzato nell’ultimo incontro con i gestori dei monumenti cittadini: «se si fanno è meglio perché semplificano, ma serve altro». Gli eventi, piuttosto, sarebbero importanti, ma non tutti. «Omc, il Ravenna Festival, la maratona: sono queste le tipologie di manifestazioni che portano turisti. Non essendo ben collegata e non avendo una fiera, Ravenna dovrebbe puntare su eventi anche piccoli, ma soprattutto internazionali, su più giorni e con un target facoltoso».
Donatella Fabbri (Hotel Bisanzio)
Convinta dell’utilità della card unica per accedere a tutti i monumenti della città è Donatella Fabbri del West Western Hotel Bisanzio di via Salara: «Sarebbe graditissima, ai turisti piace, soprattutto ora che ci sono pochi soldi in giro». Ma il vero problema è la mancanza di collegamenti diretti e veloce con la candidata a capitale europea della Cultura: «Ravenna si raggiunge praticamente solo in auto; il treno impiega troppo tempo, mentre i turisti hanno al massimo uno o due giorni da soggiornare». In generale, più che aggiungere iniziative occorrerebbe «non togliere opportunità: ad esempio con l’introduzione di Sirio e della tassa di soggiorno».
Hotel Byron, via 4 Novembre
«E’ una comodità, ma non è certo determinante nel far decidere ad un turista se venire a Ravenna o meno», dal centralissimo hotel Byron (via 4 Novembre) non puntano sul biglietto unico, ma nemmeno sul pacchetto unico: «Son tutte trovate che inventa chi non ha lavoro. I problemi per superare la crisi (che c’è ed è spaventosa), invece, sono altri». E molto meno «strategici»: i parcheggi («Ora abbiamo piazza Kennedy, ma quando chiuderà dovremo chiedere alle nostre ospiti di attraversare il centro di notte per lasciare l’auto a piazzale Giustiniano»), la tassa di soggiorno, gli eventi: bene il Ravenna Festival e quelli di grande risonanza nazionale, ma attenzione a non svegliare i turisti con iniziative che vanno oltre mezzanotte.
Monica Trombini (Hotel Cappello)
Nella rinnovata gestione dello storico Hotel Cappello (che dovrebbe aprire il 12 febbraio), un ruolo fondamentale ce l’avrà l’utilizzo delle sale conferenza all’ultimo piano: «Sono tre, una da 100 persone e altre due più piccole - spiega la proprietaria dell’immobile, che ora si occuperà direttamente della gestione, Monica Trombini -. Puntiamo molto sulla convegnistica, anche perché con il ristorante a disposizione possiamo offrire un servizio completo». Da un certo punto di vista, quindi, l’«evento» al Cappello se lo possono costruire un po’ «in casa», senza aspettare che sia il Comune ad organizzarlo. D’altronde, non sarà difficile riempire le 7 suite affrescate del palazzo storico a pochi metri da piazza del Popolo, almeno in certi periodi dell’anno: «In primavera-estate, i monumenti Unesco e il mare bastano - spiega - è l’autunno-inverno il problema». Certamente la gestione Trombini non farà una politica di scontistica su Groupon o sul web che facevano i predecessori. E sul biglietto unico? «Penso che sia una bella idea, esattamente come il pacchetto unico. Sulla valorizzazione della città si può sempre migliorare, ma credo che i monumenti siano un bell’aiuto. Se poi diventassimo Capitale europea della cultura...».
Raoul Suprani (Hotel Astoria)
«Il biglietto unico? Più comodo, ma non sposta grandi masse, mentre il pacchetto unico, quello sarebbe molto più sensato». E’ l’opinione del titolare dell’Hotel Astoria di via Rotonda dei Goti, Raoul Suprani. Il problema lo tocca fino ad un certo punto: «Siam sempre pieni», dice. Gli eventi più utili però sono quelli sportivi, spiega, mentre «la Notte d’Oro non serve a nulla e soprattutto sarebbe utile non accumularli tutti nello stesso week-end». (Daniela Verlicchi)