L’Astoria è ancora fermo, a febbraio apre il Mariani
Cinema in centro, qualcosa si muove. Al nuovo Mariani LifeStyle è tutto «quasi pronto», spiega Alberto Beltrani, nuovo gestore della sala cinematografica allestita all’interno del nuova struttura: «Noi apriremmo anche domani, ma stiamo aspettando la certificazione della commissione tecnica per i locali di pubblico spettacolo. Dovrebbe riunirsi in questi giorni e quindi per il 14 (dopo che il documento sarà passato dall’ufficio Licenze), al massimo il 21 febbraio iniziamo». Tanto che Beltrani sta già pensando a cosa proiettare: «Se fossimo aperti, il 19 riuscirei a dare in esclusiva “Dodici anni schiavo”, candidato a 10 premi Oscar. Daremo la miglior pellicola possibile nel week-end di apertura».
Si parla di prime visioni, e anche la tecnologia sarà quella dei grandi multiplex, promette Beltrani. Come i prezzi: «Con un numero così limitato di posti a sedere, non potevamo fare un’altra politica dei prezzi. Ma ci saranno sconti il sabato pomeriggio e per le proiezioni destinate ai bambini». Tre spettacoli al giorno e rassegne per i ragazzi nel week-end e in lingua originale.
E’ ancora un po’ nebuloso, invece, il futuro della nuova sala di proiezione del PalaCongressi. «I lavori sono finiti - annuncia l’assessore alla Cultura Ouidad Bakkalì - mancano solo i collaudi». L’orizzonte potrebbe essere la primavera, ma nessuno si sbilancia. Certamente, spiega Alberto Achilli direttore dell’Ufficio cinema, «appena sarà pronto sarà la casa di alcune delle rassegne storiche e del progetto Ravenna Screen, partito nei giorni scorsi, oltre che del nostro ufficio».
Ma occorrerà vedere cosa si potreà concretamente proiettare: la nuova sala utilizzerà dei supporti digitali ma non avrà un vero e proprio proiettore (quello, per intendersi, di cui si sono dotati i grandi multiplex), per acquistare il quale sarebbero state necessarie altre risorse. Supporti che, data la rivoluzione digitale in corso, sono sempre più rari.
Infine, il caso più misterioso di tutti è quello del cinema Astoria: qui la commissione per i pubblici spettacoli si è già espressa a dicembre. In teoria si potrebbe già aprire. Ma pare che all’origine del cartello «chiuso» ancora presente in via Trieste ci sia un contenzioso tra la proprietà e la gestione, la Sani2000 su chi deve accollarsi l’investimento per il passaggio al digitale. «E’ un peccato - spiega il vicesindaco Giannantonio Mingozzi - che sperava di poter estendere le convenzioni con l’Università anche al multiplex di via Trieste - perché quella è una zona sempre più frequentata. Mi piacerebbe che si riequilibrasse anche l’assetto cinematografico della città».
Daniela Verlicchi
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Foto di Massimo Fiorentini