Case della salute, il risiko delle sedi. Lo Spi Cgil: "No ai centri commerciali"

Faenza | 30 Gennaio 2014 Cronaca
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«Non è detto che la Casa della salute verrà realizzata all'interno del centro commerciale la Filanda. Abbiamo aperto un bando per cercare spazi adeguati alla costruzione del nuovo spazio per la sanità diffusa nel territorio». Per ora, e le parole espresse dal direttore di distretto nonché responsabile del progetto Richard Betti lo confermano, nulla è definito sulla sede del nuovo spazio dedicato alle presa in carico delle patologie croniche. Un'indeterminatezza attestata dal fatto che «in questi ultimi tempi si sono fatti avanti anche altri soggetti».
Una cosa certa però è che la Casa della salute sorgerà nel quartiere Centro nord. La seconda struttura, prevista dal piano riorganizzativo aziendale e voluta dal sindaco Giovanni Malpezzi, sarà invece realizzata nelle immediate vicinanze del centro storico.
Sui tempi di realizzazione è lo stesso Betti a fare un cronoprogramma. «Per ora è difficile ipotizzare tempi certi, oltre a trovare lo spazio dobbiamo ancora concludere il confronto con i medici che dovranno essere presenti in queste nuove strutture, ma presumibilmente possiamo parlare di 8 massimo 12 mesi per vedere la prima Casa della salute in operatività».
La notizia dello sbarco nell'area commerciale di questa realtà socio-sanitaria ha creato non pochi mal di pancia in città. Soprattutto a causa della difficoltà di raggiungimento della stessa da parte delle fasce di popolazione più deboli, anziani in testa. Una critica che la stessa Azienda sanitaria non sottovaluta. «Stiamo raccogliendo tutte le osservazioni proprio per cercare di valutare al meglio la decisione finale. Lasciatemi però dire che io non vedo una così grande difficoltà logistica nel raggiungimento del centro commerciale in questione».
Anzi, Richard Betti si sente di sottolineare come siano presenti «una pista ciclo-pedonale sicura» e pure «un ampio parcheggio».
La questione logistica «importante e da non sottovalutare» non sembra però essere il primo dei problemi in relazione alla creazione «della prima Casa della salute costruita all'interno di un contesto urbano». Un fatto non banale «visto che si tratta di un potenziamento del servizio sanitario del territorio con un cambiamento totale di mentalità da parte di chi usufruisce e di chi ci lavora. In questa struttura, seguendo quello che avviene in forme molto più semplici in via Golfieri, verranno posizionati tutti i servizi di presa in carico dei pazienti con patologie croniche. Ma non solo. Qui - conferma Betti - con un dibattito aperto e non ancora risolto, si troveranno ambulatori presidiati da infermieri e medici».
Per ora si parla di una trentina di spazi dedicati ai prelievi, esami, vaccini, consulenze specialistiche e di consultorio (in tutto 1.300mq). Inoltre «stiamo ragionando con l'Amministrazione per cercare di attivare anche un presidio legato ai servizi sociali».
In definitiva per l'Ausl la casa della salute «è un cambiamento di mentalità storico che segue la filosofia di meno ospedalizzazione e più territorio».
Intanto, per cercare di dipanare questa incertezza sulla localizzazione e sulla organizzazione della Casa della salute, è stato indetto un incontro tra l'Amministrazione comunale, l'Ausl e tutti i sindacati nella giornata del 6 febbraio prossimo.

LO SPI CGIL
«Se le voci sull'allestimento della Casa della salute nel centro commerciale 'La Filanda' verranno confermate non potremmo che ribadire le nostre perplessità. Soprattutto in riferimento alla fruizione delle persone anziane».
Così la pensa il segretario faentino dello Spi Cgil, Giovanni Fucci sull'ipotesi balzata alle cronache in questi ultimi tempi. «Le nostre preoccupazioni sono soprattutto di ordine logistico. Appare evidente come sono troppe le barriere infrastrutturali presenti, ponte sopra alla ferrovia e rotonda su tutte, che rendono difficoltoso l'accesso degli anziani ai servizi». Ma non solo. Anche l'organizzazione di questo spazio «per quanto fino ad oggi ne conosciamo» non sembra soddisfare il sindacato dei pensionati. «Oltre ai servizi legati alle patologie croniche - commenta il segretario Fucci - se dovessero essere inseriti anche quelli presenti nella Palazzina 13, centro trasfusionale e Cup su tutti, non possiamo rimarcare come questa sarebbe una scelta non felice che porterebbe ad una congestione, di traffico e di affluenza di pubblico». (Riccardo Isola)
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