Lunedì 27 gennaio lo spettacolo “La bambina e la neve” con le classi terze della scuola media. Cos’è stato per i bambini il genocidio degli ebrei e di tutte quelle persone che sono state rinchiuse e uccise nei campi di concentramento? Prova a raccontarlo lo spettacolo “La bambina e la neve”, a cura della compagnia Creativity In Action per la regia di Maurizio Brandalese, che si terrà lunedì 27 gennaio alle 11 al teatro Binario di Cotignola. L'iniziativa, organizzata dal Comune di Cotignola in collaborazione con l'associazione Cambio Binario, è indirizzata alle classi terze della Scuola Media “Luigi Varoli” di Cotignola.
Partendo da due libri che raccontano la shoah, “Auschwitz spiegato a mia figlia” di Annette Wieviorka e “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” di Judith Kerr, lo spettacolo vuole portare lo spettatore, e quindi i giovani studenti cotignolesi, in un viaggio che volge lo sguardo a un doloroso passato, ma che è anche capace di regalare la serenità di poter andare avanti rafforzati nella propria coscienza.
“Nel giorno del sessantanovesimo anniversario dell'abbattimento dei cancelli del lager di Auschwitz, siamo tutti chiamati a tenere viva la memoria delle persecuzioni etniche e politiche, delle leggi razziali e della Shoah - commenta l'assessore alle Politiche educative Valentina Contadini -, di quell'orrore messo in atto dalla follia nazifascista che attraverso la prigionia, la deportazione, la tortura e l'omicidio ha condotto allo svilimento di ogni dignità umana. Con il progetto 'Cotignola, il paese dei Giusti', culminato nel 2012 con l'inaugurazione di una nuova sezione del museo civico “Luigi Varoli” dedicata ai Giusti e che l'anno scorso ha visto la presentazione dell'importante documentario Rai a firma Nevio Casadio, l'amministrazione comunale intende portare avanti il filo della memoria, raccontando ai nostri ragazzi storie dolorose che permettono tuttavia uno sguardo più consapevole sul futuro”.
Furono 41 gli ebrei italiani che trovarono accoglienza a Cotignola grazie ad una struttura organizzativa che coinvolse parti dell'amministrazione comunale (a partire dal vertice rappresentato dal commissario prefettizio Vittorio Zanzi fino a impiegati dell'anagrafe) e poi la Curia e il CLN, l'artista Luigi Varoli e semplici cittadini che offrirono le loro abitazioni, affetto e ogni sostegno necessario, anche a rifugiati politici e sfollati.