Giunta Matteucci a metà mandato: promossi e bocciati

Ravenna | 24 Gennaio 2014 Cronaca
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Fabrizio Matteucci (sindaco)
Se partiamo dalla fine (per l’ultima polemica col consigliere Vandini meriterebbe 3), la sovraesposizione mediatica in cui spesso cade lo penalizza. Certo è che la «finale» raggiunta da Ravenna per diventare Capitale europea della cultura nel 2019 porta anche il suo marchio. Partito come sindaco «sceriffo» (non verranno dimenticate le battaglie «anti sballo» a Marina), oggi è il sindaco delle promesse, bisogna però vedere se riuscirà a mantenerle. Nuova Darsena e centro storico sono i capitoli più importanti ancora aperti. Per ora, considerato che il Comune di Ravenna è uno dei pochi che non ha debito pubblico e che non è stato segnato da scandali,  stabilmente nella top ten delle città con la più alta qualità di vita, una sufficienza abbondante se la merita, anche perchè, nel bene e nel male, è uno dei pochi che ci mette sempre la faccia, come sta succedendo con la «mini Imu». Lascerà, come promesso, davvero la politica? Difficile crederlo. Pasionario. Voto 6/7

Giannantonio Mingozzi (vicesindaco con deleghe al Porto e Università).
Eterno vicesindaco (famosa la battuta di Rocco Papaleo che gli disse: «Ti ho sempre conosciuto come vicesindaco, ma sei bravo. Se continui così prima o poi diventi sindaco»), non perde l'occasione di farsi immortalare. Porto e Università le sue priorità: per il primo da anni continua a chiedere strade nuove unitamente all'approfondimento dei fondali, ma non pare essere stato molto ascoltato;  per la seconda ha contribuito al radicamento dell'Ateneo a Ravenna. Uomo d'azione, è uno che le cose le fa (è riuscito ad unire in un incontro sull'Università, il presidente di Abi Antonio Patuelli e il fondatore di Yoox Federico Marchetti) e tra il serio e il faceto riesce sempre a far parlare di Ravenna anche oltre le sue mura. Fervente repubblicano, continua ad andare contro la corrente nazionale che lo vorrebbe schierato con il centrodestra. Garibaldino. Voto 6,5

Ouidad Bakkali (Cultura, Pubblica istruzione e infanzia, Istruzione superiore, Formazione professionale)
Scommessa di Matteucci, che nominandola irritò non poco i vertici del Pd ravennate, si è impegnata molto nel campo dell'istruzione - ha gestito, riuscendo a non far infiammare troppo gli animi, la complessa partita della riorganizzazione degli istituti comprensivi e, attraverso varie iniziative, sta cercando di razionalizzare il vasto mondo dei regolamenti di nidi e materne. A fine 2013 ha illustrato la rivoluzione nel pre e post scuola, mentre nell'ambito della cultura non è ancora riuscita a smarcarsi dal suo precedessore. Essere giovani spesso è un limite, ma quando si ha voglia di fare diventa un valore aggiunto. Qualcuno dice che è anche grazie al discorso pronunciato in lingua araba davanti alla commissione per la candidatura di Ravenna a Capitale europea della Cultura, se la città è entrata tra le finaliste.
Promettente. Voto 6

Massimo Cameliani (Artigianato, Agricoltura, piccola e media Impresa, Industria, Cooperazione, Servizi demografici, Urp e Statistica, Personale, Organizzazione dei servizi, Semplificazione amministrativa, Ravenna Digitale, Affari Istituzionali)

Puntuale e meticoloso, ha saputo gestire situazioni critiche per l'economia di Ravenna, come la questione ex Pansac (oggi Ravinplast). Molto presente nelle situazioni pubbliche, è la sorpresa, insieme a Valentina Morigi, della giunta Matteucci. Nonostante l'ampliamento della copertura Adsl a Casalborsetti e Porto Corsini, nel resto del forese continuano però a slittare i tempi per l'installazione. Da troppo poco tempo, invece, ha preso in mano la scottante questione dell’autocostruzione a Filetto, proponendo una soluzione utile al Comune ma non in grado di salvare «capra e cavoli».
Duttile. Voto 6,5

Andrea Corsini (Turismo, Commercio, Lavori pubblici, Traffico, Protezione civile e subsidenza)
Per qualcuno sarebbe il candidato giusto come futuro sindaco di Ravenna, anche se per altri il limite di essere nato a Cervia è ancora troppo vincolante. Turismo, Lavori pubblici e Traffico le deleghe più pesanti, che lo hanno visto impegnato con la rivoluzione del mercato coperto e con la delicata questione della chiusura di piazza Kennedy. Disponibile all'ascolto è pronto a mettersi in gioco e a discutere. Da qui a trovare effettivamente soluzioni ai complessi (occorre dirlo) problemi del centro storico (vedi piazza Kennedy), purtroppo la strada è lunga... E forse bisognava muoversi con un po’ più di anticipo.  Dopo le polemiche sull’introduzione della tassa di soggiorno di un anno fa, sono progressivamente migliorati i rapporti con molti (ma non con tutti) gli attori del turismo locale. Buona la collaborazione anche con bagnini e la cooperativa Spiagge.
Autorevole. Voto: 6/7

Guido Guerrieri (Ambiente e Sport)
Il nome rimanda allo scrittore Carofiglio (il suo personaggio più noto è infatti l'avvocato Guido Guerrieri, ndr) e anche in questo caso l'omonimo ravennate non è «né un eroe, né un antieroe». Per quanto riguarda l'Ambiente è stato alle prese con una bella «gatta da pelare»: il regolamento dei capanni approvato dopo confronti e dure critiche. Poi i progetti centrali per la città come quello del Parco Baronio. Sul fronte sportivo ha avviato un’importante opera di monitoraggio dell’attività di base, inaugurando con le società e i loro rappresentanti un proficuo dialogo.
Regolare. Voto 6

Martina Monti (Polizia municipale, Sicurezza e Immigrazione)
Ha deleghe all'Immigrazione e alla Sicurezza, quest’ultima affidatale un po’ troppo «generosamente» da Matteucci, considerato che è un’esordiente. Due tematiche delicate che in città sono spesso in primo piano, che necessitavano di un assessore con più esperienza. Troppo assente dalla vita politica. Essere giovani, a volte, penalizza, come in questo caso.
Azzardata. Voto 5,5

Valentina Morigi (Bilancio, Patrimonio, Aziende partecipate, Decentramento, Partecipazione, Politiche giovanili, Cooperazione internazionale)
Dai giovani al bilancio comunale, passando per il forese  e per il percorso partecipato in Darsena, ha dimostrato di essere  a suo agio su più piani. Di questi tempi, aver a che fare col rendiconto comunale non è affatto facile, con i chiari di luna romani che ci sono stati e che continuano e i tagli a sorpresa. E' attiva e presente, con un occhio di riguardo per i giovani. Sorprendente. Voto 6,5

Giovanna Piaia (Servizi sociali, Sanità, Diritti degli animali, Casa, Volontariato, Politiche e Cultura di genere)
Ha trasformato la delega alle Pari opportunità in Politiche e Cultura di genere, ma non lo ha fatto solo a parole. Ha aderito alla campagna immagini amiche e si è spesa sui temi dell'emergenza e freddo e gioco d'azzardo. Sul fronte sociale, alla luce anche delle difficoltà dell’attuale congiuntura economica, l’assessore si è trasformata in un vulcano d’idee e iniziative che non sempre però raggiungono i risultati sperati. Viste le difficoltà del periodo, la fantasia è una dote.  Volenterosa. Voto 6

Libero Asioli (Urbanistica, Edilizia, Grandi infrastrutture)
E’ entrato a partita in corsa, a fine 2012, per un motivo che non avrebbe mai voluto scegliere, la scomparsa di Gabrio Maraldi. Ex assessore all'Agricoltura in Provincia è stato «richiamato» e oggi è assessore all'Urbanistica, all'Edilizia e alle Grandi infrastrutture. Ha ricevuto  un'eredità pesante, come la Darsena e il Rue, e sta lavorando a testa bassa, lontano dalle luci dei riflettori. Ancora un po’ presto per testarne l’effettiva efficacia.  
Esperto. Voto non giudicabile
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Ma è uno scherzo, o dite per davvero?Questa Giunta è una cosa scandalosa, che merita voti tra il 2 (Matteucci, Piaia, Cameliani, Boattini) e il 5 (bakkali e Monti, solo per la giovane età) .Basta con questo servilismo spazzatura, cominciate ad essere critici, staccatevi dal condono ombelicale del PD!
Commenta news 05/02/2014 - Matteo Mattioli
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