Ingeteam di Castel Bolognese, ipotesi cassa
Un accordo di massima per far sì che il necessario processo di riorganizzazione aziendale non si traduca in effetti traumatici per i lavoratori. E’ questo, in sostanza, l’esito dell’incontro di venerdì 17 fra la Ingeteam di Castel Bolognese e i sindacati dei metalmeccanici. Braccio italiano dell’omonima multinazionale spagnola (tremila dipendenti e sedi in numerosi Paesi) leader nel campo delle energie rinnovabili, Ingeteam è specializzata nella fornitura di inverter per impianti fotovoltaici con un’ampia gamma di soluzioni, nei sistemi di ricarica per veicoli elettrici e nei settori delle biomasse, eolico e termosolare. Vale a dire un campo nel quale l’Italia non ha ancora saputo darsi una sua strategia e politiche conseguenti.
Sono proprio decisioni contraddittorie e di corto respiro - denuncia l’azienda - all’origine delle attuali difficoltà sul mercato italiano: ad una fase in cui si poteva fare affidamento sugli incentivi pubblici hanno fatto seguito, negli ultimi cinque anni, provvedimenti che li hanno fortemente depotenziati. Da qui l’urgenza di una riconversione - di vitale importanza per assicurarsi un futuro - che crei le condizioni per acquisire maggiori commesse dall’estero.
Il nuovo assetto potrebbe però non garantire il posto di lavoro per l’intero organico attuale - 47 fra operai, tecnici e impiegati - nonostante il calo di alcune unità già verificatosi. Il percorso concordato punta quindi ad un duplice obiettivo: realizzare la riorganizzazione dell’attività aziendale e assicurare una tutela alle persone a rischio.
La strada percorribile è il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, nella comune speranza che vengano finalmente adottate politiche tali da dare certezze al settore. Le parti torneranno ad incontrarsi nei prossimi giorni in Provincia per l’avvio delle procedure previste.
Angelo Emiliani