Martedì 21 gennaio al Teatro Rossini di Lugo la pianista cosentina che vive a Parigi affronta opere molto popolari del grande polacco: Notturni, Ballate, Sonate, Berceuse, Tarantella e Andante Spianato e Grande Polacca Brillante. "Il segreto di Chopin? Farlo sembrare improvvisato sul momento", spiega l'interprete.
Con un impegnativo omaggio a Frédéric Chopin torna ad esibirsi al Teatro Rossini di Lugo martedì 21 gennaio 2014 alle ore 20,30 la pianista cosentina (ma parigina di adozione) Maria Perrotta, a due anni esatti di distanza dal suo ormai storico concerto con le Variazioni Goldberg di Bach eseguite al nono mese di gravidanza. Come molti ricorderanno, la notizia fece il giro del mondo e il nome di Maria Perrotta divenne subito familiare al grande pubblico, che ammirò il suo gesto di dedizione alla musica per cui non si conoscevano precedenti. «La Perrotta ha suonato le Goldberg con controllo purissimo di sé e della partitura, pianismo a metà perfetta fra il lussureggiante Alexis Weissenberg e il laser di Glenn Gould» scrisse Nazzareno Carusi sul quotidiano Libero, mentre Enrico Girardi sul Corriere della Sera aggiungeva: «Il suono è sgranato, la tecnica è clavicembalistica, il disegno formale è nitido: se continua così, Maria Perrotta sembra destinata a diventare la Rosalyn Tureck italiana».
Nei mesi successivi Maria Perrotta si fece poi notare per alcune intense letture beethoveniane, in particolare le tre ultime Sonate, eseguite in diretta Rai e poi replicate in un memorabile concerto milanese (da poco pubblicato in cd dalla Decca) che fece scrivere al critico Paolo Isotta sulle colonne del Corriere «È una figura schiva e poco conosciuta, è uno dei veri astri del pianismo mondiale, ma non lo sa ancora. La sua figuretta si trasfigura mentre suona, pur tuttavia in modo compostissimo. Il suo tocco è delicato, e dallo Steinway ella ricava un timbro bellissimo? Là ove Pollini è veloce e formalistico, la Perrotta è analitica ed espressiva, ma non perde mai, come il suo grande esempio, il senso dell`unità formale. I recitativi sono da lei resi un teatro metafisico. I passi di terze e doppie terze acquisiscono un timbro creato da Dio in istato di grazia. Le colorature scorrono come i fili di una ragnatela».
Dopo Bach e Beethoven, per Maria Perrotta è ora il momento di Chopin, il poeta del pianoforte, al quale è dedicato l?intero concerto a Lugo, comprendente alcune delle sue pagine più popolari, rappresentative sia del cotè brillante e salottiero degli anni giovanili che di quello poetico e drammatico della maturità. Apertura coi 3 Notturni op. 9, composti a vent?anni all?indomani della partenza dalla sua amata Polonia, ispirati ai notturni del compositore irlandese John Field (inventore del genere); poi la delicata Berceuse (Ninna Nanna) op. 57, in cui una breve frase melodica si dissolve in sedici variazioni di inusitata bellezza. Poi la Tarantella op. 43 composta nel 1841, probabilmente ispirata da una festa paesana, che stringe l?occhio alla melodia e al carattere napoletano. Quindi l?Andante Spianato e Grande Polacca Brillante op. 22, originariamente composta per pianoforte e orchestra, in cui temi frivoli si alternano a raffinate ornamentazioni e a momenti drammatici. Nella seconda parte due capolavori della maturità: la Quarta Ballata op. 52 (ispirata al poeta polacco Adam Mickiewicz) e la grandiosa Sonata n. 3 op. 58, composta quasi di getto nel 1844, pervasa di una serenità mendelssohniana, con un Largo centrale incantato e sognante, seguito da un Finale di grande potenza, in cui molti hanno voluto leggere l?ispirazione politica, una glorificazione della Polonia libera e vittoriosa.
Informazioni e prenotazioni: Fondazione Teatro Rossini, Piazzale Cavour, 17 Lugo (RA) - Tel. 0545.38542 - Fax 0545.38482
Sito web: www.teatrorossini.it - e-mail: info@teatrorossini.it -
Biglietteria: tutti i giorni feriali: 10.00-13.00. Il pomeriggio di spettacolo e quello precedente: 15.30-18.30