Sfide 2014, il porto dai fondali alle crociere

Ravenna | 09 Gennaio 2014 Economia
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Anche novembre ha confermato globalmente il trend positivo per i traffici marittimi legati al porto, con una crescita nei primi 11 mesi del 2013 che portano ad affrontare le cruciali sfide del 2014 con ottimismo. Bene soprattutto i rotabili.
I traffici di novembre vanno in archivio con l’ennesimo quasi raddoppio sullo stesso mese dell’anno precedente delle merci movimentate su trailer-rotabili (+75%, +103% da inizio anno). Quello delle autostrade del mare è un dato qualitativo importante e destinato a migliorare ancora nel 2014 visto l’avvio, da fine dicembre, della nuova linea dei traghetti della Grimaldi Lines verso la Grecia, ossia la Ravenna-Igoumenitsa-Patrasso.
Rispetto allo stesso mese del 2012 sono calate di un quarto (-25,41%) invece le rinfuse liquide movimentate, confermando il trend negativo dei primi undici mesi dell’anno (-4,7%, frutto soprattutto del calo dei prodotti chimici, -14,75%). Mostrano un trend positivo la movimentazione delle merci secche (+6,47% sul novembre 2012), confermando un trend positivo dei primi 11 mesi (+1,75%), grazie soprattutto all’aumento dei prodotti agricoli, di quelli metallurgici e delle derrate alimentari. Nonostante il saldo dell’anno sia ancora assolutamente positivo (+7,64%), novembre ha visto un rallentamento dei traffici su container rispetto allo stesso periodo del 2012 (-9,24%).
Le sfide del 2014. La sfida attorno a cui ruota il futuro del porto e di una fetta importante dell’economia ravennate è sicuramente l’approfondimento dei fondali. Le risorse, per la prima volta, ci sono realmente: l’Europa ha finanziato metà del progetto considerandolo strategico, la Banca europea per gli investimenti ha concesso un prestito da 120 milioni di euro a tasso agevolato, il Cipe ha approvato lo stanziamento di 60 milioni di euro e altre risorse le metterà l’Autorità portuale. Insomma, come ricorda sovente il presidente Galliano Di Marco, «ora o mai più», dove mai più significa non solo perdere occasioni importanti di crescita, ma anche perdere rapidamente competitività e impoverire il porto e le sue attività. Il nodo principale da sciogliere prima dell’inizio dei lavori resta lo smaltimento dei fanghi, ma l’Ap ha già individuato alcune aree temporanee e ha l’intenzione di costruire un avanzato impianto di smaltimento. A ruota segue la difficile situazione delle crociere che senza escavi è destinata ad avere un traffico in rapido calo e a lasciare per strada occasioni (nonostante il servizio di altissimo livello dell’accoglienza) come il dirottamento a Porto Corsini dei flussi turistici diretti a Venezia a causa dello stop decretato dai lavori al Mose. Dal punto di vista del lavoro un ruolo centrale l’avrà la lotta all’illegalità e quindi a forme di concorrenza sleale che, soprattutto nella logistica e nel facchinaggio, mette in difficoltà chi rispetta le regole. Resa più florida che in passato, l’illegalità è un fenomeno difficilmente quantificabile e da contrastare, ma è sicuramente una sfida che il Porto e tutti i suoi attori stanno portando avanti con protocolli (insieme a quelli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) d’avanguardia.

Christian Fossi
economia@settesere.it

Foto di Massimo Fiorentini
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