Commercio, iniziati i saldi dopo un finale d'anno meno peggio del previsto
Il 4 gennaio sono iniziati gli attesi saldi: una occasione per chi compra e per chi vende.
Ma come sono arrivati i commercianti ravennati ai saldi?
Il monitoraggio Confesercenti sulle vendite in provincia spiega che le vendite di fine anno in sintonia con le ristrettezze del momento, ma di movimento.
L'ANALISI
E’ stato un Natale e un dicembre che nelle vendite registra anche a Ravenna, pur con qualche movimento, le tendenze dell’anno appena trascorso con il calo dei consumi e le ristrettezze dovute alla crisi.
Questo è quanto ha riscontrato il monitoraggio realizzato dalla Confesercenti a livello provinciale sulle vendite delle festività su un campione significativo di 200 imprese associate operanti su diverse tipologie merceologiche, pubblici esercizi compresi.
Non si arresta l’emorragia nei consumi con la crisi della spesa delle famiglie, ma non è venuta meno la tradizione dell’acquisto e del regalo in questo mese (mese che resta si importante per i fatturati aziendali, ma sempre meno e non certo come alcuni anni orsono), con sempre maggiori oculatezze.
Grande è stata l’attenzione da parte dei consumatori che hanno frequentato negozi e mercati (che restano un punto di attrazione importante), in diversi casi anche con aumenti di clientela, al rapporto qualità prezzo. Mediamente , anche se non per tutti gli interessati, è continuata la riduzione dello scontrino medio.
Va altresì rilevato che molte risorse delle famiglie a fine anno, tredicesime incluse, erano impegnate per far fronte ad altre voci di spesa come i pagamenti di fine anno.
Un vero e proprio ingorgo fiscale a cui bisognerebbe mettere mano, un diluvio di 20 pagamenti (12 a carico delle famiglie e 8 a carico delle imprese).
Al tempo stesso insieme a tendenze medie va rilevato che è sempre più diversificato (dal rilevamento effettuato) l’andamento nelle singole attività.
Sono molte più le ombre rilevate con una diminuzione delle vendite che riguarda diverse attività del commercio, (sia fisso che su aree pubbliche) che dei pubblici esercizi. (con flessioni sullo stesso periodo dell’anno scorso che vanno dal -2% fino al -20%).
Più penalizzate mediamente (per quanto sempre in modo disomogeneo) le vendite dell’abbigliamento, negli elettrodomestici, fiori e articoli per la casa.
Tenuta prevalente o leggera flessione per profumeria, giocattoli, intimo, calzature e calo invece, pur non rilevante, per le librerie. Ancora pesante la flessione per le gioiellerie,in particolare per ori e preziosi: si vendono prodotti a prezzo contenuto.
Nei prodotti tecnologici l’attenzione è rimasta buona anche se sulle vendite ha inciso la mancata uscita di prodotti nuovi.
Tra le altre tendenze segnalate oltre al movimento registrato in particolare nella settimana antecedente al Natale, alla maggiore presenza di residenti (non partiti per vacanze) a casa, una certa richiesta di articoli Vintage e l’aumento delle vendite on-line.
Una maggiore sofferenza si è registrata nell’andamento dei mercati.
In linea di massima le scelte e le priorità di acquisto e regalo seguono l’ordine: bambino, giovane, donna, uomo, anziano.
Anche il settore alimentare che pure nel suo insieme tiene meglio di altri, registra in qualche caso delle flessioni contenute,
Un altro segno dei tempi e della crisi che non ferma la corsa al regalo ma di sicuro la rallenta.
Se da un lato si sono segnalate diminuzioni sulle vendite di pacchi natalizi dall’altro si registra un recupero delle cene aziendali.
Il versante dei bar e ristoranti evidenzia forti differenze e disomogeneità tra andamenti stabili o anche migliori del 2012 (anno comunque di calo) a prenotazioni e presenze in calo.
Positivo per diversi l’andamento del 26 dicembre come del 1 dell’anno a mezzogiorno.
Nel complesso lo scenario continua a riflettere le difficoltà economiche del periodo anche se non manca qualche segnale di incoraggiamento.
I SALDI
I saldi con sconti che oscillano tra il 20/30% e in certi casi anche oltre, rappresentano una buona e conveniente occasione di acquisto e di risparmio per i consumatori così come una opportunità per i commercianti per recuperare un anno difficile.
Oltre alla crisi economica, il settore è stato colpito anche dal clima, con una primavera fredda e un’estate in ritardo e lunga. La conseguenza è stata un aumento delle rimanenze di magazzino e quindi delle opportunità per chi acquista in saldo.
La foto di Massimo Fiorentini