Sfide 2014, Monti (Legacoop): «Il 2014 sarà ancora duro, le coop. ripensino il futuro»

Ravenna | 03 Gennaio 2014 Economia
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Presidente Monti, il 2014 sarà l’anno della ripresa come molti sostengono? Anche le coop. romagnole dopo anni di tenuta, accusano il colpo della crisi. C’è una via d’uscita?
«Il 2014 sarà ancora un anno molto duro, inutile farsi illusioni. L’auspicio è quello che arrivino segnali importanti di ripresa, dopo tanti annunci. Nel 2013 le cooperative hanno accusato il colpo della crisi come mai era successo prima, in alcuni settori in particolare (abitazione, edilizia, logistica). In particolare è successo a chi non si era ancora predisposto in maniera adeguata ad affrontare questa recessione. In ambito edilizio, ad esempio, chi ha saputo diversificare come Cmc di Ravenna e Cmp di Carpi, andando all’estero, è riuscito a gestire la situazione con molta più tranquillità. La via d’uscita più importante è la ricerca di una nuova riprogettazione delle cooperative. E’ necessaria una forte capacità di alleanza e sempre più aziende che appartengono a settori diversi devono essere in grado di collaborare. Ad esempio le coop. sociali nell’ambito del welfare aziendale che si sta pensando con le coop. di consumo, devono trovare nuovi spazi di lavoro insieme, oppure le coop. della logistica insieme a quelle che costruiscono».
E’ vero anche per le coop. l’assioma «esportazione uguale salvezza» oppure non è tutto così semplice?
«Il tema delle esportazioni è giusto che se lo ponga ogni azienda che sta sul mercato. E’ vero però che la cooperazione sul territorio non può prescindere dalla domanda interna. Va bene guardare alle richieste che arrivano dall’estero, ma contestualmente bisogna fare di tutto perché il mercato interno riparta. Su questo bisogna fare pressioni sul Governo perché intervenga in maniera più incisiva ed inverta la tendenza alla recessione che ha avvolto la nostra economia. Personalmente ritengo che la fiducia sia l’elemento fondamentale per far ripartire anche i consumi. Oggi anche chi ha disponibilità non spende o investe perché non si fida del domani, questo alimenta la stagnazione, bisogna invertire questa situazione».
A livello regionale le coop. di consumo erano il vero motore economico. E’ ancora così?
«A livello regionale le coop. di consumo e le coop. di distribuzione insieme a Conad si confermano anche in questi anni difficili come uno dei motori principali del tessuto socio-economico. In questo ambito la dimensione dei progetti presentati, che riguardano soprattutto gli anni futuri, è molto rilevante e spinge all’ottimismo».  
Edilizia, ceramica e sociale appaiono i settori più colpiti. E’ necessario ripensare il modello di questi settori o basterà la ripresa, se arriverà?
«Io aggiungo anche logistica e facchinaggio; insieme ad abitazione, costruzioni, serramenti (porte e finestre) sono le realtà più in difficoltà. Per questo sottolineo che è necessario ripensare il modello d’impresa in questi casi, è necessario mettere insieme più realtà. Servono fusioni e accorpamenti anche in questi settori, per poi puntare in alcuni casi anche al mercato internazionale».
L’Alleanza delle cooperative in Emilia Romagna che passi compirà nel nuovo anno? In questo caso «l’unione fa la forza» varrà oppure rischiano ancora di prevalere logiche d’apparato?
«Io sono un fautore molto convinto dell’Alleanza delle cooperative. La dimensione nazionale sta funzionando bene, a livello regionale serve un rilancio, dobbiamo pensare ad un’iniziativa forte, se entro marzo/aprile riusciamo a metterla in campo sarà un bel passo avanti per tutti. Questo sarà utile anche per abbattere, se mai ce ne fossero ancora, alcune resistenze ‘d’apparato’. Faremo di tutto per evitare rallentamenti eccessivi, i tempi di questi processi sono importanti quanto i contenuti».
«Generazioni» rappresenta un laboratorio interessante per i giovani di Legacoop. Che riscontro avete dagli under 40 su lavoro e futuro? Quali sono le criticità maggiori evidenziate?
«Noi abbiamo bisogno di portare avanti una delle idee che propone ‘Generazioni’, cioè il ricambio e la formazione di nuovi gruppi dirigenti. Questa è una priorità. In questi anni abbiamo già fatto passi importanti e continueremo, senza che il rinnovamento sia solo anagrafico. Freschezza ed esperienza devono saper lavorare insieme ed integrarsi. ‘Generazioni’ è un laboratorio importante che propone idee molto rilevanti, continueremo a valorizzarlo anche in futuro».

Manuel Poletti
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