Piccola apertura dell’Alpi di Modigliana che, pur ribadendo le motivazioni dei 242 esuberi, ha ribadito la volontà a non ritirare la mobilità seppur disponibile a discutere su ammortizzatori.
Nel pomeriggio di venerdì 20 scorso, su richiesta sindacale, si è tenuto presso la Provincia di Forlì - Cesena, il primo Tavolo Istituzionale di crisi per l’Alpi di Modigliana.
All'incontro convocato dall'Assessore alle attività produttive e lavoro della Provincia Forlì - Cesena, erano presenti i sindaci dei Comuni di Modigliana, Tredozio e Marradi, l'azienda ALPI assistita da Unindustria Forlì - Cesena, i segretari di Fillea - Cgil, Filca - Cisl, Feneal - Uil del territorio di Forlì unitamente alla RSU degli stabilimenti "legno e linteco".
Nell'incontro l'azienda ha illustrato le motivazioni che hanno portato all'apertura della procedura di mobilità per 242 lavoratori sui 560 totali e come nei giorni precedenti, durante l'incontro con i sindacati (previsto nella procedura 223/91) ha ribadito la volontà a non ritirare la mobilità seppur disponibile a discutere su ammortizzatori.
«Come organizzazioni sindacali di categoria e Rsu abbiamo rimarcato la fortissima preoccupazione per gli inaccettabili numeri dei lavoratori posti in esubero e abbiamo nuovamente chiesto il piano industriale all'azienda, che ha comunicato di presentarcelo nei prossimi incontri durante la vertenza già in sede sindacale - spiegano Cgil, Cisl e Uil -. Come sindacato si è evidenziato l'importanza di questo primo Tavolo Istituzionale parallelo a quello negoziale sindacale (come previsto nella procedura) convenendo sulla necessità di monitorare con attenzione gli sviluppi contenuti nella Legge di Stabilità in relazione al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali idonei, convenendo un percorso che porti, nei tempi utili e rapidi, in Regione o al Ministero se necessario. Come sindacato abbiamo condiviso le preoccupazioni espresse dai sindaci e ritenuto importanti le proposte di impegno articolate nel proprio ruolo, come espresso dal Sindaco di Modigliana. Così come le proposte dell'Assessore provinciale al lavoro per mettere in campo strumenti utili alla progettazione, riqualificazione e formazione nella gestione di questa vertenza».
Nel pomeriggio di sabato 21 Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil hanno svolto le assemblee con i lavoratori per informarli sugli incontri sino ad oggi svolti sia in sede sindacale che istituzionale. I lavoratori esprimono «preoccupazione e attenzione alla vertenza e in assemblea abbiamo condiviso e convenuto che nei prossimi giorni, quando il confronto con Alpi si farà più stringente, i lavoratori saranno pronti a proseguire lo stato di agitazione (approvato nell'ordine del giorno dalle assemblee di novembre) per far sì che la vertenza si concluda senza macelleria sociale».
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