RAVENNA | I gestori dei locali in centro dopo i controlli: "Dolce vita sempre più difficile"

Ravenna | 04 Aprile 2013 Cronaca
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Poco più di due mesi fa «IGingini» erano stati salutati come la tanto agognata discoteca in centro storico. Oggi, invece, il locale di via IX Febbraio è l’ennesimo protagonista dell’ultima polemica a cavallo tra musica alta, ragazzi per strada, alcol. E’ un film già visto, per molti imprenditori della notte, quello in cui i Carabinieri varcano la soglia del neo disco-pub due sere prima di Pasqua (venerdì 28) contestando alla proprietà di aver sforato rispetto all’orario di chiusura. Ma Alessandro Zangaglia, uno dei soci del locale, si difende: «Abbiamo una licenza che ci consente di tenere aperto dalle 18 alle 5 di mattina, somministrando da bere. In più possiamo ospitare delle audizioni musicali fino alle tre: dopo dobbiamo abbassare il volume, niente di più».

Di multe e verbali, Zangaglia, precisa di non averne ancora visti. Senza contare che le 200 persone che le forze dell’ordine avrebbero contato al momento del controllo sarebbero «aria fritta»: «Buttare l’occhio dentro la discoteca e dire quanta gente c’è non è un metodo valido. Posso assicurare che le persone erano molte meno, la mia parola è contro la loro. Ma sono stato costretto a chiudere per due sere e sono sulla bocca di tutti». Per Zangaglia non sono i permessi che contano: «A Ravenna un centro animato dà fastidio, ogni volta che c’è una nuova iniziativa bisogna pagare questo scotto. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, ma i bastoni tra le ruote cercano di metterceli in tutti i modi». Ne fa un problema di mentalità anche Gianluca Russo dei «Fanti»: «Quando succedono queste cose sorrido perché ‘IGingini’ era stato annunciato anche dallo stesso Comune come una novità positiva. Forse però sono stati sottovalutati i problemi che il centro di Ravenna ha da sempre, in primis la scarsa accettazione di una vita serale e notturna. Avevo ampiamente previsto i controlli». Per Russo l’arrivo dei Carabinieri nella discoteca è una sorta di monito: «Sono certo che se decideranno di andare avanti oltre le tre, ‘IGingini’ incontreranno sempre dei problemi. I Carabineri avranno voluto mandare una sorta di messaggio in codice, un invito a non andare oltre ciò che magari è consentito sulla carta, ma non tollerato dalla città. Mi chiedo perché si continuino ad usare questi metodi: a Zangaglia non potevano dirlo prima che una discoteca avrebbe causato malumori?». Dal canto suo Russo è più che favorevole che si diversifichi l’offerta: «Il nostro è un tipo diverso di locale. Ciò non toglie che una discoteca, da queste parti, possa incontrare le esigenze e i gusti di una clientela più giovane. Ci voleva». Non si discosta molto il parere di Raffaele Fatone del Cabiria, che al solo sentire la notizia dei Gingini si è ricordato di quando, poche settimane prima dell’inaugurazione della discoteca, si è trovato di fronte il foglio di una raccolta firme contro l’apertura: «E’ un episodio che rende l’idea di quanto movimento e rumore non siano benvisti in centro a Ravenna. Noi siamo abbastanza fortunati, ci capita che qualche vicino chiami i vigili perché non sopporta il caos, ma la maggior parte delle persone che abita qui intorno non crea problemi». Fatone, poi, si sente di difendere la discoteca di Zangaglia, che ha portato più giovani in centro: «C’è gente nuova, soprattutto grazie al mercoledì degli universitari, ma anche alle serate del venerdì e del sabato. Noi siamo contenti. Sono andato più volte a curiosare e al di là del via vai e del maggior numero di auto, non ho notato criticità. Da fuori, poi, la musica non si sente». Anche Giuseppe Pietropaolo del «Fellini Scalinocinque», che si trova in piazza Kennedy e quindi ad un tiro di schioppo da «IGingini», ha visto con favore, fin dall’inizio, l’approdo del nuovo locale: «Abbiamo una buona sinergia, loro hanno messo in moto un giro di gente maggiore, dando un ulteriore scelta ai giovani. Il giorno dopo i controlli, quando sono stati costretti a chiudere, i clienti ci chiedevano il perché. Poter ballare in centro per noi è un’ottima idea». Pietropaolo si tira fuori dai commenti sulla vicenda: «Io nella gestione non ci sono. Mi auguro solo che la situazione si possa regolarizzare e che non si verifichino più intoppi del genere. Noi abbiamo bisogno de ‘IGingini’, come loro di noi».
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