Zerocento compie 30 anni, parla la presidente Marchi: «Nuovi servizi per nuovi bisogni»
«Festeggiamo il nostro trentesimo compleanno chiudendo un 2016 decisamente positivo, specie visti i chiari di luna di questo periodo nei settori in cui operiamo. Abbiamo garantito il lavoro ai soci, potenziato alcune commesse esistenti aggiungendone delle nuove. Abbiamo cercato di dare l’attenzione maggiore possibile ai soci, cercando forme sempre più performanti di conciliazione vita/lavoro rispondenti alle loro necessità e alcuni vantaggi con una card ad hoc. L’obiettivo per il futuro è proseguire con la modalità pioneristica che ci ha sempre contraddistinto: riflettere su nuove idee che vadano a rispondere ai nuovi bisogni della società». Così la presidente Arianna Marchi illustra l’andamento della cooperativa sociale Zerocento di Faenza nell’anno del trentesimo anniversario della sua nascita. Nell’impresa manfreda lavorano oltre 500 persone di cui 450 soci, oltre l’80% del personale è composto da donne e il fatturato 2016 chiuderà sopra i 17 milioni di euro.
In questi anni il mercato del sociale è cambiato molto e la contrazione delle risorse pubbliche ha portato «alla ridefinizione di alcune commesse, non più soddisfacenti come una volta, ma che ci permettono comunque di mantenere i livelli occupazionali - continua Marchi -. Viene richiesta una sempre maggiore capacità riorganizzativa e di intercettare i nuovi bisogni di una società in cambiamento in maniera veloce, efficiente ed efficace».
Come suggerisce il nome, la cooperativa sociale faentina opera per rispondere ai bisogni in tutte le fasce d’età (da zero a cento anni, parafrasando il nome). L’andamento non è omogeneo: sono in flessione i nidi, c’è grande richiesta di assistenza agli anziani e crescono i servizi rivolti ai privati e per i richiedenti asilo.
La fascia 0-3 anni, quella dei nidi, è quella più colpita da anni di crisi economica: «L’attività sta arrivando alla punta più bassa, probabilmente perché sono servizi non più rispondenti ai bisogni dalle famiglie - commenta Marchi -. Quando abbiamo iniziato questo servizio, nel 1991, avevamo numeri impossibili da gestire e liste d’attesa, oggi ci sono anche posti vuoti. Noi dobbiamo ripensare al nostro modello, ma anche le normative sono da adeguare: non solo i gestori. Confidiamo molto nella nuova legge regionale che dovrebbe essere fatta a breve».
Per quanto riguarda i servizi rivolti agli adolescenti, «abbiamo gestito fino a fine agosto vari centri aggregativi giovanili nella Romagna faentina che ora sono sospesi in attesa della scadenza del bando a fine anno per quanto riguarda Solarolo, Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. Abbiamo anche aggiunto una nuova commessa: da giugno gestiamo il servizio anche a Russi. Inoltre dal 2015 abbiamo due centri in cui gestiamo complessivamente 27 minori stranieri non accompagnati».
Per quanto riguarda i servizi alla persona, «ci stiamo attrezzando per dare risposte sempre migliori anche a livello privato - illustra Marchi -. Facciamo parte del consorzio di rete interregionale ‘Come te’ che si occupa, tra le altre cose, del welfare aziendale di due realtà importanti come Coop Alleanza 3.0 ed Hera in Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Marche e Abruzzo. La competenza di un care manager formula una proposta ad hoc per l’utente e fornisce un monitoraggio e supporto costante».
Nella seconda metà del 2015, nel faentino e a Cervia, Zerocento gestisce il servizio di accoglienza e integrazione per alcuni richiedenti asilo: «E’ un servizio cresciuto nel 2016 e oggi abbiamo 120 utenti a Cervia e 20 a Faenza. Ci siamo concentrati su un modello di integrazione e accoglienza che prevede l’insegnamento della lingua italiana, intraprendere un’attività lavorativa - anche tramite il supporto di altre realtà, come ad esempio l’Alberghiero di Cervia -, avviare la collaborazione con attività di volontariato o altre cooperative sociali come Atlantide o Lo Stelo e far svolgere ai richiedenti asilo attività per migliorare il decoro della città che li ospita. Quest’azione di restituzione e gratitudine migliora notevolmente l’inserimento in una comunità»
Il settore psichiatrico «sta tenendo, per il futuro molto dipenderà dalla riorganizzazione dell’Asl», mentre nelle residenze per anziani «procede la faticosa routine tra accreditamento e nuove richieste di servizi alla persona».
Nei primi due anni e mezzo di presidenza, il bilancio di Marchi «è assolutamente positivo: sono stata fortunata ad avere prima di me una persona che mi ha dato la possibilità di imparare strumenti e modi di come si devono prendere le decisioni e una squadra super. La forza della nostra cooperativa è anche non essere mai soli nel prendere le decisioni. Posso solo ringraziare tutti quelli che hanno creduto e credono in Zerocento».
Christian Fossi