Urbanistica, l'assessore Del Conte: "Variante al Prg per consumare meno suolo pubblico"
Il consiglio comunale ha approvato il documento di indirizzo per il Poc 2016/2021 e le prime indicazioni per la variante generale al piano regolatore generale (Prg) del 2003. «La vera occasione per cambiare la città - ha spiegato il sindaco Michele De Pascale - sarà data dalla variante generale al Prg. La nostra idea è che prima il nuovo Poc e poi il nuovo piano regolatore prevedano che terreni ritenuti edificabili non lo siano più. E’ qualcosa che va ben oltre il semplice saldo zero, perché con questa espressione si intende soltanto non prevedere nuove edificazioni, mentre noi vogliamo drasticamente ridurre il consumo di territorio, anche rispetto a quanto è già stato previsto». A spiegare quali saranno i punti cardine del nuovo Prg è l'assessore Federica Del Conte: «per il 2017 - ha riassunto - il minimo comune denominatore sarà la ricerca, nei limiti del possibile, di tutto quello che potrà comportare uno snellimento burocratico».
Del Conte, quali sono gli obiettivi?
«Come Amministrazione ci siamo proposti, entro fine mandato, di rivedere l'intera pianificazione comunale. L'obiettivo principale è il nuovo piano strategico, che deve creare un modello di sviluppo basato su una innovativa visione di città. Due i concetti chiave: diritto alla città e città come bene comune, perchè pensiamo che la pianificazione urbana sia il punto di partenza per promuovere progresso e benessere. Abbiamo appena approvato le nuove linee di indirizzo del Poc e i primi indirizzi per la variante generale al Prg del 2003: oggi ci rendiamo conto che la società è mutata, siamo nel mezzo di una crisi economica che perdura e che ha cambiato le modalità e le procedure all'interno di un mercato immobiliare difficile».
Cosa servirebbe?
«Abbiamo strumenti che non danno risposte alla pianificazione urbanistica, servono sistemi nuovi e diversi per incentivare la rigenerazione urbana e promuovere il territorio. Siamo consapevoli che serva uno strumento diverso dalla legge 20 oggi in vigore e, al contempo, vogliamo dare continuità alla pianificazione urbanistica, di conseguenza attivare un nuovo Poc che seguirà quanto la legge regionale sta definendo. Sposiamo il principio di rigenerazione dell'esistente e la riduzione del consumo di suolo».
Su cosa vi concentrerete?
«I punti su cui lavoreremo riguardano il far vivere e promuovere le peculiarità di un territorio vasto: oltre al porto e alle aree produttive abbiamo zone paesaggistiche da tutelare, ci sono lidi da valorizzare e ambiti periferici da migliorare che vanno dai centri del forese alla riqualificazione dei lidi. Al contempo, ci siamo mossi con manifestazioni di interesse per l'ambito turistico, vogliamo partire dalle richieste del territorio per tradurle in strumentazioni che attivino idee e progetti. Con questo bando, che scadrà il 21 dicembre, stiamo raccogliendo diverse proposte da parte di operatori che riguardano gli ambiti più diversi: quello che si porta recepire nel Rue lo permetteremo subito, il resto lo faremo con il nuovo strumento urbanistico».
Ci sono novità sul bando delle periferie per quanto riguarda la Darsena?
«Ad oggi una risposta ufficiale non c'è stata: abbiamo appreso dai giornali che Renzi ha proclamato l'aggiudicazione di tutti i progetti, ma non abbiamo ancora avuto riscontri. Se e quando arriveranno i finanziamenti, saremo tutti impegnati: il progetto è ambizioso e i cantieri che partiranno grazie a questa aggiudicazione saranno diversi».
Nel 2017 da dove inizierete?
«Continueremo il lavoro avviato con la variante al regolamento sui capanni da pesca, ci occuperemo della modificazione degli strumenti che permettano interventi utili in ambito turistico e provvederemo allo snellimento degli aspetti burocratici in materia di riqualificazioni». (Federica Ferruzzi)