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Conclusa la prima fase di lavori a inizio agosto, la Wasp ha ripreso in questi giorni la costruzione della prima casa di terra e paglia stampata in 3D al Parco Tecnologico Shamballa di Massa Lombarda, dove è stata montata e messa al lavoro la BigDelta alta 12 metri. Il muro di terra e paglia è alle soglie dei 3 metri e la prossima fermata è la conclusione della struttura. «Siamo già riusciti a dimostrare che due uomini e una macchina possono stampare in 3D un rifugio confortevole e sano in poco tempo e ad un costo irrisorio. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti, pur nella consapevolezza che c’è ancora molto da fare - dichiara Massimo Moretti, fondatore di Wasp e ideatore del parco tecnologico -. Come era prevedibile, stampare in 3D per la prima volta al mondo una struttura in terra e paglia si è rivelata un’esperienza difficile, ma davvero esaltante visti i risultati già ottenuti».
Sono stati stampati 270 centimetri di muro di argilla e paglia del diametro di 5 metri, utilizzando circa 40 tonnellate di materiale. I layer in totale sono 135, con un peso medio di 300 chili ognuno, tempo medio per realizzare un layer 20 minuti. Quanto ai consumi, parliamo di 2 metri cubi d’acqua e 200 Kw/h. E veniamo ai costi: 32 euro per l’energia, 3 euro per l’acqua, 10 euro per la paglia, 3 euro per la benzina della motozappa: totale 48 euro. Volete risparmiare ulteriormente? Impastando con i piedi anziché con la macchina i costi energetici si riducono del 90%.
«Argilla e paglia senza nessun additivo si stampano bene in 3D - spiega Moretti -. Il tempo di cambio di stato da fluido a solido permette una stampa di circa 60 centimetri al giorno, che può anche aumentare nei mesi estivi, forse è possibile arrivare a un metro al giorno. Insomma: due uomini e una macchina possono costruire un rifugio confortevole e sano in poco tempo e a un costo modestissimo. Dopo aver messo a punto gli impasti, il muro ottenuto è di ottima qualità. Dalle analisi preventive appare che possa sopportare grandi sforzi, mentre la grande quantità di fibra dà garanzie di tenuta. Il rapporto peso/prestazioni derivante dalla paglia e dall’argilla sembra non richiedere ulteriori sistemi di rinforzo dei muri. Per evitare il dilavamento all’intonaco è stata aggiunta calce per circa il 10%».
Ora la seconda fase: «Alzeremo il muro fino a circa 4 metri, poi ricaveremo la porta e monteremo il tetto. In futuro testeremo nuovi materiali e porteremo avanti la ricerca sulla terra e paglia».
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