Rinaudo (Birkin Tree) racconta la Notte irlandese a palazzo San Giacomo a Russi sabato 25

Elena Nencini

Se vi siete innamorati dell'Irlanda guardando Liam Neeson in Michael Collins allora non potrete mancare a palazzo San Giacomo a Russi sabato 25 (con setteserequi potete entrare con il coupon omaggio a pagina 20) dove, per Ravenna Festival sul palco della residenza estiva dei Rasponi si esibiranno i Lunasa - il gruppo irlandese che rappresenta il meglio della tradizione musicale di quelle terre - e i Birkin Tree, unica formazione italiana a suonare regolarmente in Irlanda, a manifestazioni di rilievo come Feakle Festival, Ennis Trad Festival, Glencolumbkille Festival, O’Carolan Festival. Notte danzante poi con Caítlin Nic Gabhann accopagnata da Mick O’Brien, Ciara Ni Bhriain. A calcare nuovamente il palco di Russi è il fondatore dei Birkin Tree, Fabio Rinaudo, che nel 2008 si era esibito insieme a Chieftains in un'altra notte irlandese, e che si presenta con la sua uillean pipe (la cornamusa irlandese) per una notte di musica e danze. Rinaudo racconta come sarà la serata a Palazzo san Giacomo.

Che tipo di programma avete scelto per la serata?

«Sarà un bell'itinerario attraverso la musica irlandese declinata nelle varie forma: ballata, musica strumentale e musica-danza, ma anche armonie da ascoltare. Avremo una delle più importanti ballerine irlandesi, Caítlin Nic Gabhann, così anche il momento coreutico sarà realizzato. Ravenna Festival offre una grandissima apertura a tanti tipi di musica, messi tutti sullo stesso livello. Il linguaggio più vicino alla parola è proprio la musica».

Quando è nato il primo amore per la musica irlandese?

«Per me l'amore è nato circa 30 anni fa, da una passione verso la storia e il medioevo e da lì mi sono buttato sulla ricerca letteraria e musicale. Quando sono arrivato in Irlanda e in Scozia ed ho sentito il suono delle cornamuse è stato subito innamoramento. Avevo 18 anni ed ero al culmine di una ricerca interiore, mi ha disposto a determinate sensazioni che ricercavo all'interno della musica. E' stato il punto di partenza per esplorare tanti mondi e tante musiche. Era un momento che ascoltavo tantissime cose e non trovavo mai soddisfazione».

Come è nato l'incontro con i Birkin tree?

«Li ho fondati nel 1982 anche se la formazione originaria è molto cambiata. Adesso siamo gli stessi da circa 15 anni e abbiamo una giovane cantante, Laura Tortertolo, che ha una voce meravigliosa e ha portato una ventata di energia. Alcuni dei musicisti inizialmente ascoltavano i Birkin tree e poi sono entrati a farne parte. Una sorta di passaggio».

Un concerto indimenticabile?

«Mi è piaciuto tantissimo suonare nel 1997 all'Hartcourt Hotel di Dublino, un concerto registrato e trasmesso dalla radio nazionale irlandese. C'erano degli amici e dei grandi cantanti irlandesi come Martin Hayes con cui abbiamo suonato come se nulla fosse. Non è tanto il posto, alle volte anche dei concerti nei pub portano a incontri di grande profondità dal punto di vista musicale. Il frutto della lunga frequentazione dell'Irlanda è stato quello di fare amicizia con grandi musicisti e condividere la gioia di fare questa musica. Sul palco di Russi ci saranno con noi tre musicisti pazzeschi».

MUSICA | Da Stecchetti alla musica romagnola a Palazzo San Giacomo

Dopo la lunga notte irlandese, il 26 si comincia al mattino con la pedalata fra Russi e Sant’Alberto: tappe culinarie, poetiche e musicali per riscoprire il fascino delle aie con la guida ideale di Olindo Guerrini alias Stecchetti, illustre poeta in lingua e dialetto ma anche celebrato cultore e autore gastronomico. Si torna infine a San Giacomo per la lettura di Ivano Marescotti dei Sonetti romagnoli di Stecchetti e l’incontro fra polka romagnola e sonorità irlandesi orchestrato da Moreno il Biondo e Mirco Mariani.

DANZA | Da Twyla a Svetlana per il balletto contemporaneo

La programmazione di danza, che ha sempre un ruolo centrale nel festival, propone l’atteso ritorno sul palcoscenico del Pala De André di Svetlana Zakharova (30 giugno) che in compagnia di altre straordinarie étoiles del Teatro Bolshoi, come Mikhail Lobukhin e Denis Rodkin, si cimenterà in un bellissimo programma concepito appositamente per Ravenna con un omaggio dantesco come Francesca da Rimini coreografato da Yuri Possokhov sulle musiche di Cˇajkovskij. Un omaggio ad una delle massime protagoniste della modern dance statunitense come Twyla Tharp (venerdì 24 festeggerà i 50 anni di attività sotto il segno dell’originalità e dell’innovazione, proseguirà la «galleria» ideale dei grandi coreografi ospitati a Ravenna.