Il porto sta bene, l’offshore arranca e in ambedue i settori domina l’incertezza sul futuro. Sono queste due delle sfide più delicate per il nuovo sindaco di Ravenna.
«Il 2016 ha mostrato un andamento positivo e, soprattutto, vi è un tonnellaggio aumentato delle navi: il nostro porto sta seguendo i trend mondiali e questo fa ben sperare per il futuro - commenta Mauro Samaritani, presidente della cooperativa Gruppo Ormeggiatori -. I dati sono in aumento rispetto al 2015 nonostante il problema non ancora risolto dei fondali: merito degli operatori che mostrano di essere più vivaci che mai. Chiaramente il futuro del nostro scalo non dipenderà tutto dal nuovo sindaco, ma potrà fare molto. Innanzitutto dovrà interessarsi sulla questione del nuovo presidente dell’Autorità portuale, visto che è tecnicamente commissariata. L’ammiraglio Meli sta seguendo bene l’ordinaria amministrazione come impone il suo ruolo, ma a noi serve un’Autorità che funzioni pienamente. La priorità dovrà essere l’approfondimento dei fondali e anche il nuovo sindaco dovrà trovare rapidamente una nuova soluzione per le casse di colmata. Una risposta veloce gioverà a tutto il porto. Le altre questioni prioritarie per rendere il nostro scalo più competitivo sono il potenziamento delle infrastrutture, il nuovo bypass ferroviario e tutte quelle cose che sono rimaste nel cassetto per troppo tempo».
Le sfide sono molteplici. «Non bastano i fondali, ma servono strategie chiare verso l’entroterra e verso quei bacini naturalmente nostri che ci ha soffiato il nord Europa come la Baviera e l’Austria - sottolinea Matteo Casadio, presidente di Sapir -. Vanno potenziati i collegamenti ferroviari verso Veneto e Lombardia e sondati nuovi mercati. Il nuovo sindaco dovrà essere bravo a fare squadra con l’Autorità portuale e con i terminalisti per lavorare a questo obiettivo».
Tornando all’andamento, «Sapir ha iniziato bene il 2016 e sabato scorso abbiamo imbarcato il pezzo più grande della nostra storia - continua Casadio -. Dobbiamo continuare a diversificare e fare investimenti per essere competitivi».
«In questa prima parte del 2016 i traffici stanno avendo un andamento molto buono, sebbene, se proprio devo trovare un neo, non si osservano nuove tipologie merceologiche - analizza il cap. Roberto Bunicci, capo del Corpo Piloti del porto di Ravenna -. Mi auguro che il nuovo sindaco abbia a cuore un proficuo e costruttivo dialogo con la nuova Autorità Portuale di Sistema: crescere insieme è l’unica via per essere più forti. Un rapporto costruttivo è fondamentale e auspico che gli operatori possano partecipare a questo processo: si deve fare sistema per fare manutenzioni programmate e un nuovo ‘business plan’ ascoltando chi nel porto lavora ogni giorno. Serve un nuovo piano di sviluppo, adeguato all’oggi: ripensiamo la logistica nel suo insieme e colleghiamo il porto alle arterie stradali e ferroviarie del paese. Non c’è più tempo per pensare, è tempo di attuare progetti in linea con le aspettative del territorio».
L’oil&gas è in una congiuntura negativa che sta «affaticando» le imprese ravennati, eccellenze a livello mondiale. «Il nuovo sindaco si dovrà impegnare in prima persona per sostenere le nostre battaglie per sbloccare le concessioni e gli investimenti di governo ed Eni - conclude Franco Nanni, presidente del Roca, associazione che raggruppa le realtà ravennati dell’offshore -. Il Comune c’è stato sempre vicino e ha capito la necessità di fare pressione su Eni e ministero. Sulla chiusura a fine mese dell’ultimo jack up esplorativo (quello della Atwood Beacon) non sono ancora così pessimista: potrebbe rimanere nel caso il primo ministro Matteo Renzi, come ci ha promesso due settimane fa quando è venuto a sostenere la candidatura di De Pascale, si interessi in prima persona e sblocchi prima del 19 luglio (data in cui cambierà l’iter tecnico) alcune concessioni che sono già state date. Servono alcune pratiche del Ministero dello Sviluppo economico e l’ok definitivo di Eni ad investire. Inoltre a breve verranno rimosse alcune piattaforme, con un lavoro di decommissioning importante per le aziende di Ravenna. Nei prossimi giorni, a tal proposito, ci incontreremo con Assomineraria e capiremo meglio quale indotto si potrà creare».
Christian Fossi
Foto di Massimo Fiorentini