Turismo, finalmente nasce IF fra Imola e Faenza
La nuova società «IF», acronimo di Imola/Faenza, che dovrà gestire la promo-commercializzazione del territorio, sta per prendere il via. Il 18 maggio, con un ritardo di un paio di settimane dal previsto cronoprogramma, l'assemblea dei soci firmerà davanti al notaio l'atto costitutivo. Tra situazioni risolte (compagine societaria, riassetto finanziario, fusione e organizzazione) e questioni ancora in via di compimento (cda) ci sono ancora alcune pedine da muovere prima che il nuovo corso del turismo faentino imolese possa diventare operativo.
A quanto appare oggi le indicazioni e gli indirizzi anticipati a suo tempo da Stefano Manara, presidente del Con.Ami, realtà che detiene la maggioranza delle quote pubbliche (circa il 40%) della nuova società, sembrano saranno rispettate. «If - aveva dichiarato il presidente - sarà una struttura a forte vocazione privatistico-imprenditoriale. Il capitale sociale sarà ripartito al 60% privato e 40% pubblico. In tutto potrà contare su una ventina di dipendenti (con contratti differenti) e sarà composto da un consiglio di amministrazione di sette persone. Tre in rappresentanza del territorio imolese, tre per il faentino a cui si aggiunge un direttore».
NOMINE CDA «FATTE»
Sui nomi di chi dovrà dettare le linee guida della società non ancora tutto è deciso. Per l'area faentina sembra ormai certa la partecipazione di Giorgio Erbacci (Gruppo Erbacci), Giorgio Sagrini (Società di Area-Terre di Faenza) e Canzio Camuffo (Faenza Spurghi), mentre per l'area imolese dovrebbero entrare Guelfo Guelfi (Comunica), Augusto Machirelli (Con.Ami), Gianfranco Montanari (Stai). Per Imola, quindi, manca ancora un nome. Dai piani alti di via Mentana l'indicazione e l'invito ai soci è quello di far presto a trovare la quadra sull'ultimo nome. Per quanto riguarda il direttore si sta lavorando anche se sembra già che il profilo giusto sia stato definito; non sarà il direttore uscente Braghini ma, affermano fonti attendibili, è un personaggio di grande caratura tecnica, Antonio Machirelli, di origini imolese, ma lavorativamente impegnato nel faentino.
DA DOVE SI PARTE
Sul versante di ciò che invece è stato fatto le questioni chiuse riguardano in primis l'assetto societario, con capitale al 43% pubblico (Con.Ami, Comprensorio imolese e Unione Romagna faentina) e al restante 57% privato (circa 70 soci) e patrimonio netto sui 155mila euro. In questo settore diverse sono state le conferme di adesione alle quali si aggiungono o si aggiungeranno anche new entry importanti (tra gli altri Gruppo Erbacci, Toremar, Colli Romagnoli). Inoltre importanti sforzi sono stati compiuti, in questi mesi, per portare ad un equilibrio finanziario dovuto alle situazioni non sempre positive che si erano venute a creare con il tempo nelle due società in fusione, Società di Area - Terre di Faenza e Stai. Per la prima questi mesi sono stati infatti propedeutici al rientro di circa 140mila euro sui 200mila di ammanco, per lo più dovute a quote associative mai versate dai soci. Altra questione già definita è il logo della nuova società. Questo sarà un cuore che richiamerà al suo interno i diversi segmenti turistici offerti dal territorio: dal termalismo all'enogastronomia passando per ceramica, sport, ambiente, musica.
NUMERI E RISORSE
Il territorio può contare su circa 500mila presenze l'anno. Numeri distribuiti equamente nei due comprensori. Autodromo, sport, enogastronomia, ambiente, wellness e terme, arte e ceramica, turismo d'affari sono gli ambiti turistici di interesse che corrispondono all'offerta dei 16 comuni interessati (10 nell'imolese e 6 nel faentino). Nel territorio sono presenti 34 alberghi (16 nell'imolese e 18 nel faentino), una cinquantina tra agriturismi e locande (37 nel faentino e 10 nell'imolese), 33 Bed & Breakfast (32 nel faentino ed 1 nell'imolese), 1 rifugio (Carnè) e circa una trentina di affittacamere. Sul gusto e vino non si scherza con oltre un centinaio tra ristoranti, trattorie e osterie (98 nel faentino e 32 nell'imolese) e oltre 100 tra cantine ed aziende vitivinicole. (Riccardo Isola)