A Lugo l'assembre dei soci Aido

Domenica 21 febbraio l’Aido celebra 40 anni di presenza nella Bassa Romagna. La cerimonia avrà inizio alle 11.30 con la messa nella Collegiata di Lugo, e arriverà in corteo al Centro sociale Il Tondo per l’assemblea elettiva 2016-2020 con anche i soci Aido di Bagnacavallo e Fusignano che entreranno nell’Aido Bassa Romagna.
Assieme al progetto «Una scelta in Comune» (con cui i cittadini, rinnovando la carta di identità, possono esprimere il proprio consenso alla donazione post mortem di organi e tessuti) l’Aido ha proposto alle nostre comunità una riflessione sulle motivazioni che portano al dono, organizzando un forum virtuale, ripreso dall’emittente TeleRomagna, tra autorevoli esponenti di religioni diverse e laici sul tema del trapianto di organi.
Don Leonardo Poli, parroco presso la Collegiata di Lugo, sostiene che «la donazione di organi dopo la morte è un atto nobile e meritorio, da incoraggiare. C’è bisogno della cultura del dono soprattutto in questo nostro tempo, in cui domina l’ideologia del nichilismo gaio. Dio non ci ha portato le proprie ricchezze, ma ci ha donato la sua vita: donare gli organi conferma la continuazione della vita oltre la morte...».
Abdullah Bensadiq, presidente centri di cultura islamica Emilia- Romagna, afferma: «La religione islamica approva la donazione degli organi, senza distinzione di etnia o di religione: ad esempio, un musulmano non negherebbe mai un organo ad un italiano! Per promuovere la cultura del dono occorre informare e combattere l’ignoranza, fonte di pregiudizi e di visioni distorte.... Nel Corano è scritto “Chiunque salva una vita, è come salvasse l’intera umanità”».
Favorevole alla donazione si dichiara anche Luciano Caro, rabbino capo di Ferrara e delle Romagne: «Il cadavere va trattato con il massimo rispetto, ma quando si può salvare una vita o alleviare una sofferenza, allora è permesso prelevare gli organi post mortem. Per sensibilizzare le persone alla cultura del dono, si dovrebbero presentare dei casi raccolti direttamente dagli ospedali; sarebbe un metodo assai efficace».
Da anni l’Aido promuove molte iniziative nelle scuole. Daniela Geminiani, dirigente scolastico degli istituti comprensivi «Baracca» e «Gherardi», evidenzia: «Gli interventi degli esperti si inseriscono nei percorsi didattici di “cittadinanza attiva” e di corretti stili di vita atti a prevenire patologie che possono richiedere come terapia il trapianto (abuso di alcol, fumo, ecc.). La disponibilità al dono degli organi e tessuti non toglie nulla a chi la esprime, ma lo arricchisce dal punto di vista sociale, morale e culturale».
«Le grandi religioni sostengono la donazione degli organi, ma sussistono anche altre motivazioni - sottolinea Enrico Flisi, presidente Aido Bassa Romagna -. Tanti nostri soci non sono praticanti. Vi sono però molle molto forti all’interno delle persone, rintracciabili nell’art. 2 della Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,…” e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà sociale. Questo introduce il concetto di responsabilità sociale e di reciprocità generalizzata: oggi faccio questo per te e domani, se avrò bisogno, qualcuno mi aiuterà, tu o un altro del nostro gruppo. Si rafforza così il “capitale” più importante delle nostre comunità: il “capitale sociale”». (Emanuela Pinchiorri Faccani)