Volley, vincere l’A2 puntando sul territorio: in passato è già successo due volte a Ravenna
Ravenna ha due esperienze di partecipazioni vittoriose (con promozione) al campionato di A2 e sono accomunate da caratteristiche che sembrano la traccia di lavoro anche per la stagione 2022/2023. Si vinse nel 1988 con il Porto Moka Rica (dopo playoff) e nel 2011 con la Robur Costa Marcegaglia (primo posto finale, promozione diretta). Le similitudini stanno nella «territorialità» dei due progetti. Nel 1988 il Porto (neo-costituito da Giuseppe Brusi che ne era il direttore sportivo) aveva i ravennati Daniele Ricci e Angelo Ghigi alla guida tecnica, con uno staff tutto «made in Ravenna» come si usava al tempo (un nome per tutti quello del masseur Gino Bolognesi). In campo, poi, la targa RA dilagava: i registi Venturi e Rusticali, i centrali Pascucci e Visani, la giovane stella Margutti, i frutti del vivaio Turchetti, Mambelli, Moretti, Ugolini e Valmorri, oltre all’aretino Dei e al formidabile croato Causevic che completavano la rosa. Nel 2011 la Robur Costa (il Porto doveva ancora confluire e, quell’anno, completerà il trionfo cittadino vincendo il campionato di B1 con Bonitta in panchina), contava su una direzione formata dal presidente Casadio, da Badiali e Venturi (tutti e tre componenti della squadra campione d’Italia juniores nel 1976), sugli allenatori Babini e Pascucci, sul solito staff ravennate e su una squadra che valorizzò pienamente le risorse del territorio: Mengozzi, Corvetta, Sirri, Tabanelli, Rambelli, Gherardi, Monti e Saviotti, oltre a Castellano, Salgado, Moro, Plesko e Kovalchuk. Ricapitolando: sponsor romagnolo (Moka Rica e Marcegaglia), dirigenza e staff ravennati, rosa di giocatori quasi interamente cresciuta in società. Nel 2022/2023 si parte con Consar sponsor-proprietario e Bonitta coach e direttore sportivo. Staff e rosa sono da costruire, ma… il passato potrebbe indicare la strada giusta. (ma.or.)